Grazie a Perseverance, ed altre missioni future della Nasa, si potrebbero avere notizie più certe su forme di vita passate su Marte
Marte il Pianeta rosso. Viene definito così per il suo colore, che è prodotto dalla grande quantità di ossido di ferro presente sul suolo. È il quarto Pianeta per distanza dalla Terra. Nonostante le temperature molto basse, dai meno 120 gradi ai meno 14, e l’atmosfera rarefatta, Marte è il Pianeta che ha maggiori caratteristiche simili a quelle della Terra. Per cui si può ipotizzare a forme di vita passate o presenti su questo Pianeta. In particolare ci sono diverse presenza di sabbia e di vulcani.
Ed è proprio nella bocca di uno di questi, ormai estinto, che Perseverance, il rover inviato nel 2020, è andato a cercare delle forme di vita. Ed ha trovato dell’acqua, ed anche del materiale che potrebbe sembrare organico. E se c’è acqua c’è anche vita. Le missioni non sono ancora termonate. La Nasa dovrà approfondire la questione per poter dare delle risposte ufficiali. E le ricerche sono sulla buona strada. Almeno ora si sa dove cercare. Questa potrebbe essere una scoperta davvero rivoluzionaria, dato che per il momento non sono state trovate altre forme di vita o tracce di esse negli altri pianeti del sistema solare.
Sembra che lo studio di Marte sia uno dei principali obiettivi attuali della Nasa. L’aspetto poco ospitale non fa demordere. La ricerca non è nel presente ma nel passato. Nel 2020 è stato inviato il rover Perseverance, che ha raggiunto il pianeta rosso nel 2021. La missione era specifica. Non è stato scelto un punto a caso su cui approdare, ma il cratere Jezero, su cui quattro miliardi di anni fa si trovava un delta fluviale. Ed a quanto pare delle tracce di acqua ci sono ancora.
Il problema è che la prova della vita su Marte potrebbe essere già presente se i campioni fossero analizzati sulla Terra. Gli studiosi hanno fatto quanto possibile. Tuttavia non è semplice a distanza. La prossima missione sarà per recuperare i campioni, raccolti e contenuti in 10 tubi di acciaio. Essa non sarà possibile prima del 2030. La NASA è determinata a portare a termine le ricerche.
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