Nasa, importanti rivelazioni su un rapporto UFO: che cosa la raccolta di nuovi dati ha permesso di scoprire relativamente alla vita aliena.
Gli alieni esistono davvero? Questa la domanda che, ormai da tempo immemore, tiene impegnata una larga fetta della comunità scientifica. La possibilità che l’universo ospiti forme di vita differenti da quelle attualmente conosciute viene indagata costantemente dalle agenzie spaziali attive nel settore (prima tra tutte la Nasa).
Gli avvistamenti di UFO – acronimo di “oggetto volante non identificato” -, nonché una vasta gamma di fenomeni anomali rimasti senza spiegazione sono stati il fulcro di interesse di un recente rapporto pubblicato dalla Nasa (agenzia governativa statunitense responsabile del programma spaziale).
In modo particolare, il rapporto sarebbe il frutto di uno studio indipendente che la suddetta realtà ha commissionato nel 2022, e che ha visto coinvolti 16 esperti del settore scientifico, aeronautico e di analisi dei dati. A capo del progetto, l’astrofisico David Spergel.
Quale fosse l’obiettivo della ricerca fortemente voluta dalla Nasa? Come spiegato dall’agenzia spaziale stessa, lo studio si basava “sull’esaminazione degli UFO da una prospettiva scientifica“, nonché sull’elaborazione di una roadmap che consentisse di “utilizzare i dati e gli strumenti scientifici per far progredire la comprensione degli UFO“.
Al fine di rendere il lavoro svolto dall’équipe massimamente chiaro e trasparente, la Nasa ha deciso di pubblicare il rapporto proprio per far sì che tutti potessero fruirne. Che cosa si è appreso, dunque, relativamente a quei fenomeni anomali ancora sprovvisti di una spiegazione scientifica?
Innumerevoli, in passato, sono stati i tentativi di fornire una spiegazione a fenomeni paranormali, quali i presunti avvistamenti di UFO in cielo. Il rapporto recentemente reso pubblico dalla Nasa – frutto di uno studio commissionato dall’agenzia spaziale stessa e condotto da un team di 16 esperti – ha voluto fornire ulteriori delucidazioni sull’argomento. In modo particolare, la ricerca si è interamente concentrata sulla possibilità di analizzare il fenomeno da una prospettiva scientifica.
Il briefing, tenutosi alle 16:00 (ora italiana) di giovedì 14 settembre presso la sede dell’agenzia a Washinton DC, ha dato contezza dei dati raccolti dalla ricerca. Stando a quanto emerso, al momento non ci sarebbero prove scientifiche di un’origine extraterrestre dietro l’avvistamento di UFO. “Attualmente le osservazioni di alta qualità degli UFO sono limitate, il che rende impossibile trarre conclusioni scientifiche sulla loro natura“: questo è quanto comunicato dall’équipe occupatasi di indagare sul fenomeno.
Sebbene i risultati del rapporto indipendente non permettano di affermare l’effettiva esistenza di altre creature viventi, è altrettanto vero – e lo stesso team di scienziati ha tenuto a sottolinearlo – che non è possibile “smentire che ci possa essere una potenziale tecnologia aliena sconosciuta” operante nello spazio. Pertanto, la mancanza di prove esplosive non può condurre né ad una sopravvalutazione del fenomeno, né ad una sottostima.
Il rapporto stilato dai 16 esperti è volto ad informare la Nasa in merito ai risultati di una ricerca condotta nella più assoluta trasparenza, ed improntata non soltanto sul rilevamento di tracce aliene, ma anche sulla possibilità di elaborare nuovi strumenti che consentano di condurre con maggior precisione studi di tal genere. Che cosa, dunque, dovremmo aspettarci d’ora in avanti in materia di UFO?
Lo studio commissionato dalla Nasa allontana qualunque tipo di sensazionalismo e smentisce l’esistenza di prove esplosive che possano confermare la presenza di vita extraterrestre. Ciò nonostante, i dati finora elaborati con gli strumenti che si posseggono non sono in grado di escludere con certezza la possibilità che, nell’atmosfera, gravitino creature aliene.
Come cambierà, dunque, l’approccio ad una tematica a tal punto controversa ed affascinante, che da anni attira centinaia di studi ed esperti del settore? Come svelato dalla Nasa, i risultati raggiunti evidenziano la necessità di elaborare “un nuovo approccio ed una nuova metodologia” per l’analisi degli UFO. Non si esclude l’eventualità di sfruttare il potenziale di strumentazioni sofisticate, come l’intelligenza artificiale.
L’obiettivo, ha svelato Bill Nelson (amministratore Nasa dal 2021), è quello di passare da una fase “sensazionalistica” ad una fase scientifica, in cui i risultati degli studi condotti in materia continuino ad essere resi pubblici nel massimo della trasparenza. Infine, durante il briefing è emersa l’importanza di condividere i dati che si raccolgono a livello internazionale, in maniera tale da potenziare gli esiti delle ricerche che verranno.
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