Nel corso degli ultimi decenni la NASA ha inviato messaggi nello spazio verso sistemi stellari vicini al Sistema Solare: a quando le possibili risposte?
Siamo soli nell’universo? Secondo molti scienziati la possibilità che esistano altre forme di vita intelligenti è molto alta, ma non lo è altrettanto la probabilità di metterci in contatto con loro. A questo scopo nel corso degli ultimi decenni la NASA ha cominciato a inviare sonde spaziali verso destinazioni che si trovano “vicine” al nostro Sistema Solare, prendendo a riferimento il Gaia Catalog of Nearby Stars.
Voyager 1 e Voyager 2, Pioneer 10 e Pioneer 11 ne sono esempi: la prima fu lanciata nello spazio nel 1977 ma il viaggio dei segnali non arriverà alla prima stella prima del 2044. In seguito bisognerà attendere i tempi del viaggio di ritorno di eventuali segnali di risposta. La Voyager 2, invece, ha già raggiunto due stelle nel 2007, per questo le prime possibili risposte potrebbero arrivare sulla Terra già nel 2033.
Le prime comunicazioni da attendere, però, sono quelle di Pioneer 10, che nel 2002 ha incontrato una stella dal nome impronunciabile (Gaia EDR3 2611561706216413696) attorno alla quale potrebbero essersi sviluppate forme di vita. Se così fosse, i primi messaggi di risposta potrebbero raggiungere il nostro pianeta nel 2029, anche se la maggior parte delle possibili comunicazioni di risposta è destinata a raggiungere la Terra tra centinaia di anni.
In particolare le sonde continueranno a contattare sistemi stellari fino al 2341 e di lì in poi si potranno attendere possibili risposte da centinaia di stelle. Stando agli scienziati le possibilità di ricevere risposta sono vicine allo zero, ciononostante i pianeti bersaglio dei messaggi delle sonde spaziali sono numerosi e nessuno vieta di sperare in un riscontro, anche se dovesse arrivare tra centinaia di anni!
“Queste trasmissioni hanno incontrato e incontreranno altre stelle, introducendo la possibilità che forme di vita intelligente in altri sistemi siano raggiunte dalle nostre trasmissioni terrestri. Determinando quali stelle incontreranno le trasmissioni di Voyager 1, identifichiamo i luoghi in cui una possibile vita extraterrestre intelligente incontrerebbe trasmissioni terrestri e potrebbe potenzialmente restituire trasmissioni verso la Terra“, hanno dichiarato gli scienziati.
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