La NASA ha finalmente spiegato l’origine dei laser verdi apparsi nei cieli nipponici a settembre, che avevano messo in apprensione molti: vediamo di cosa si tratta e la spiegazione fornita dall’ente spaziale statunitense
Il mistero racchiuso nel cosmo è da sempre fonte di suggestioni e leggende, ma la scienza astronomica lavora e studia per fornire sempre più spiegazioni di molti eventi che lasciavano di stucco e arricchivano i miti delle genti e dei popoli. L’umanità è da sempre affascinata dai corpi celesti che appaiono nel cielo dalla notte dei tempi. Molte le congetture e le credenze che hanno alimentato la fantasia degli uomini soprattutto quando la discussione verte su eventi inspiegabili.
La ricerca poi di altra vita nell’Universo apre a molteplici possibilità ed ogni minimo segnale incomprensibile e fuori dalla norma è subito oggetto di attenzione e speranza. Gli alieni, extraterrestri o altre forme di energia vitale, oltre la nostra, hanno riempito la letteratura ed il cinema di mille storie improbabili, ma suggestive. E in fondo c’è chi ancora spera di essere il primo ad avvistare o addirittura ad incontrare una qualche forma di vita aliena o di captare un segno dal cosmo e dalle stelle.
Sono apparsi appena dopo l’estate, nel cielo di settembre in Giappone: laser verdi rilevati dalle telecamere all’esterno di un museo nella città di Hiratsuka. Le strumentazioni del rilevamento sono state posizionate vicino al Monte Fuji per captare movimenti nel cielo, in particolar modo quelli delle meteore, la loro posizione, l’orbita e la luminosità. In questo caso tra le nubi è stato localizzato un puntino, sempre verde, sincronizzato con i laser. Ed ecco svelato il mistero. Un satellite in orbita della NASA, con a bordo una tecnologia all’avanguardia denominata Ice, Cloud and Land Elevation Satellite 2, sorvolava in quel preciso istante la porzione di cielo sopra il museo.
Alla fine si è ottenuto un video che riprende l’azione di un satellite spaziale che sfrutta appunto i laser per effettuare determinate rilevazioni. ICESat-2 è in grado infatti di calcolare l’altezza delle calotte glaciali o lo spessore di tratti di ghiaccio marino. Questo grazie ai sensori Lidar, Light Detection and Ranging, creati per le misurazioni in 3D. La cattura delle immagini relative ai 6 raggi laser verdi che vengono inviati dal satellite sulla Terra, è stata fortuita ed assolutamente eccezionale.
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L’eccezionalità dell’evento è sostanzialmente dovuta ad alcune condizioni che si sono verificate e che hanno permesso di filmare l’attività dei laser verdi. In sostanza la luce ancora una volta si è resa protagonista nel cielo, dove è stato necessario un particolare riflesso per rendere visibili i raggi laser alle telecamere del Monte Fuji ed essere così ripresi. La presenza di numerose nubi ha contribuito alla dispersione della luce verde dei laser e le circostanze hanno fatto sì che si riuscisse a filmare questo straordinario passaggio di luce tra cielo e Terra.
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