Secondo le ultime stime della Nasa, la Terra sarebbe circondata da spazzatura: sono presenti infatti circa 30mila detriti spaziali che le ruotano attorno. Ecco le ultime news uscite sull’argomento.
Non dobbiamo preoccuparci solo di quello che abbiamo sotto le suole delle scarpe ma anche di ciò che abbiamo sopra la testa. Sul tema inquinamento ultimamente si sta parlando sempre di più, mobilitando gli animi della gente a far del proprio meglio per migliorare la situazione. Si dovrebbe però disquisire anche dell’inquinamento spaziale dato che la Nasa attesta più di 30mila detriti che ruotano attorno l’orbita del nostro pianeta.
Si tratta di una problematica reale, che non va per nulla sottovalutata. Questo poiché si potrebbe andar incontro alla sindrome Kessler, ovvero la condizione per cui la densità di spazzatura spaziale sia così grande da creare un effetto a cascata. Sempre più collisioni tra satelliti in decadimento rischierebbero di far divenire alcune orbite terrestri basse del tutto inospitali.
Si definisce con i termini di detrito o spazzatura spaziale tutti quei dispositivi che circolano intorno l’orbita terrestre di origine antropica, ovvero creati dall’uomo. Una volta che hanno terminato il loro ciclo di vita, rimangono lassù, al di fuori dell’atmosfera, a circolare nel vuoto. I detriti spaziali possono rispondere al nome di satelliti, sonde, razzi o altre componenti derivanti da missioni fuori dal globo.
C’è la possibilità che ritornino sulla Terra? Assolutamente sì. Le loro piccole dimensioni però fanno sì che si decompongano venendo a contatto con l’atmosfera. Inoltre, anche se essi riuscissero a passare l’ostacolo, vi è una percentuale bassa (ma non inesistente!) che possano colpire zone abitate. Questo perché l’uomo vive in una piccola porzione della Terra mentre le zone oceaniche, desertiche o di altitudine elevate risultano molto più presenti.
Nel 1978, un consulente della Nasa, tale Donald J. Kessler, ha ipotizzato una teoria, poi denominata “Sindrome Kessler”: ci sarà un momento in cui i detriti spaziali saranno in numero così elevato da azionare un effetto a catena di collisioni tra essi. Quando ciò accadrà saremo impossibilitati ad effettuare nuove missioni spaziali, nonché ad usare le comunicazioni satellitari. La strada che l’uomo sta intraprendendo è sempre più quella prevista dal consulente della Nasa: per tutti questi motivi è importantissimo limitare al massimo l’inquinamento orbitale.
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