Il ruolo del “Carbone Manager” è un’evoluzione naturale nella risposta delle aziende alla crescente consapevolezza dell’importanza della sostenibilità ambientale e del cambiamento climatico.
Siamo entrati a gamba tesa nell’era del sostenibile con la movimentazione verso un futuro a emissioni zero che si fa sempre più accelerata. In ogni settore che sia da quello automobilistico o quello edilizio, nuovi orizzonti sono alle porte ma spesso e volentieri gestire tutta questa “onda green” può non essere facile.
Questo vale soprattutto per le aziende che sempre di più richiedono figure specifiche ed emergenti atte a guidare la giostra in maniera sostenibile.
In questo palcoscenico tra le nuove figure che prendono sempre è più piede una sembra destinata a rubare sempre di più la scena, parliamo del Carbon Manager, una professione da molti mai sentita prima ma che potrebbe divenire quella al centro della rivoluzione in cui ormai ci siamo addentrati.
Nei meandri intricati dell’economia moderna continuano a nascere professioni inaspettate e spesso proiettate nella risoluzione dei nuovi problemi che ci si parano davanti. In un era in cui il sostenibile è diventato all’ordine del giorno, dunque, anche le figure in grado di conoscere ciò che realmente sia sostenibile e farlo collidere con i bisogni delle aziende diventano essenziali.
In quest’ottica una delle professioni di cui sentiremo sempre più parlare sembra destinata ad essere quella del Carbon Manager, e ad iniziare le formazioni per questa tipologia di professionisti ci ha pensato per prima l’azienda “Forever Bambù“, sottolineando l’importanza di questa nuova figura e del fatto che essere “green” non è più una scelta ma una necessità.
L’obiettivo di Forever Bambù è stato quello della riqualificazione di aree verdi abbandonare in modo che queste possano divenire produttive su più fronti, sia a livello economico che a livello di aiuto al pianeta.
Questa azienda, infatti, è l’unica a certificare le proprie foreste in quanto ad assorbimento di CO2, vendendo tali certificazioni alle aziende inquinanti che hanno in qualche modo bisogno di “bilanciare” la situazione, rispondendo alle loro emissioni con interventi in grado di abbassarle.
Il modello economico della “compensazione della Co2” favorito da Forever Bambù, potrebbe essere un apripista in grado di spingere molte altre aziende in questa direzione e, soprattutto guardando al successo che tale modello ha ottenuto in soli 9 anni, anche i suoi Carbon Manager potrebbero divenire figure sempre più richieste e importanti.
Vale non solo nel portare le aziende verso la compensazione delle emissioni, ma anche per gestire questa risorsa che poi ne deriva in maniera altrettanto sostenibile. Il bambù, infatti, può essere poi utilizzato come biomassa o come materiale per la creazione di bioplastiche o soluzioni per la bioedilizia.
In un’era segnata dalla crescente consapevolezza ecologica, dunque, potremmo sfruttare l’occasione per immergerci su questo cammino e magari divenire il braccio operativo della transizione verso un futuro in cui le emissioni di CO2 siano compensate al 100% in favore della riconquista della salute del nostro pianeta.
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