Navi da cargo, quanto inquinano? Il danno è grande

Le navi cargo che navigano in lungo e in largo negli oceani di tutto il mondo sono un problema ambientale che mette a rischio ecosistemi ed habitat marini: vediamo insieme il punto della situazione

 

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Nave cargo (Foto Pixabay) – Ecoo.it

La salute del Pianeta è messa a dura prova dalle attività antropiche in tutti i settori e a tutti i livelli. Il contrasto alle emissioni di CO2 nell’atmosfera terrestre è sul tavolo di tutti i paesi del mondo e le strategie poste in essere, attraverso la transizione energetica, sono all’ordine del giorno. Le valutazioni e le analisi di tutto quello che si può cambiare e modificare per ridurre gli impatti ambientali negativi, permeano le politiche ecologiche e sostenibili, nella lotta continua al degrado ambientale.

I suoli, l’aria e i mari della Terra sono martoriati dall‘inquinamento atmosferico dell’ultimo periodo postindustriale, che ha determinato il riscaldamento globale, con gli effetti devastanti sul clima noti a tutti. Le industrie, la deforestazione, i mezzi di trasporto, la produzione di energia, l’agricoltura e gli allevamenti intensivi, tutte attività antropiche che alterano l’ambiente, causando disagi e danni temporanei e permanenti in tutte le aree del Pianeta. Anche in mare si concretizza una pericolosa minaccia per l’equilibrio degli ecosistemi marini causata per lo più dall’aumento spropositato del commercio marittimo internazionale.

Le navi cargo

Se pensiamo all’inquinamento ci viene in mente subito lo smog che fuoriesce dai tubi di scappamento delle automobili o le sostanze tossiche rilasciate nell’ambiente dalle industrie. Risultano invece meno rimarcabili le navi cargo, i giganti del trasporto di merci via mare, che sono una delle peggiori protagoniste delle alterazioni ambientali marine e dei rischi dei relativi e preziosi ecosistemi. Non si pensa mai agli effetti dell’imponente inquinamento nautico, composto dalla navigazione per commercio, per turismo, per pesca e dalle stesse industrie costiere.

infrastrutture portuali da rendere sostenibili
Banchina portuale (Foto Pixabay) – Ecoo.it

Le emissioni di CO2, prodotte dal comparto nautico, sfiorano l’8% delle emissioni globali con la combustione dei carburanti derivanti dal carbon fossile. E il mare ne è vittima eccellente, con tutte le specie che lo abitano in grave pericolo di estinzione. Ma non è tutto riconducibile al mero inquinamento da combustibili, si devono anche considerare gli scarichi di acque reflue, il rilascio dei rifiuti e l’inquinamento acustico sottomarino. Un insieme eterogeneo di fattori inquinanti su più livelli, che accerchia e rischia di annientare la vita negli oceani.

Le soluzioni

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Fabbrica biocarburanti (Foto Pixabay) – Ecoo.it

Si deve dunque porre rimedio e ridurre questo incontrollato dispendio di minacce marine globali, con l’impegno di tutti i paesi interessati e coinvolti. La ricerca e la scienza propongono nuove tipologie di biocarburanti a basso impatto ambientale, così come nuove tecnologie di produzione di energia elettrica basata sulle fonti rinnovabili per innovativi sistemi di propulsione ecologica. Riqualificare le infrastrutture portuali dotandole di dispositivi e attrezzature sostenibili per tutte le attività da svolgere a terra. Aumentare le regolamentazioni e gli accordi internazionali che controllano i livelli di emissioni prodotte dalle navi cargo, con l’obbiettivo di rendere più sostenibile il commercio marittimo globale.

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