Si cercano da tempo delle soluzioni per ridurre le emissioni prodotte dalle navi durante la navigazione: aperto un vertice a Londra.
Un argomento spinoso quello che riguarda le navi e le emissioni di CO2 e gas serra. Per molti ci sarebbe, difatti, la necessità di fare una revisione per quanto riguarda la navigazione marittima e la transizione ecologica ed energetica.
A far molto discutere, sono i dati della navigazione perché le navi che vengono alimentate con combustibili fossili o inquinanti riescono a produrre una quantità di emissioni pari a quella prodotta da quasi 250 centrali a carbone o un altro esempio potrebbe essere quelle della Germania intera.
Proprio il punto in questione sarà oggetto di dibattito nel corso del vertice iniziato a Londra e a firma Onu, lo scopo sarà quello di trovare un accordo che getti le basi per una riduzione delle emissioni climalteranti derivate dalla navigazione.
Ad oggi, sappiamo che il settore della navigazione è quello più esteso, ma le zero emissioni non sembrano ancora una priorità. L’obiettivo? Quello di trovare, riporta la redazione de La Svolta, una soluzione che porta a dimezzare entro il 2030 le emissioni, per poi azzerarle entro il 2050. Si tratta di risoluzioni che richiedono molto tempo per essere messe in pratica, il trasporto marittimo dovrebbe cambiare notevolmente per una vera e propria svolta green.
Il 90% dei prodotti scelti e consumati nel Pianeta viene trasportata via mare, un dato allarmante visto che la richiesta aumenta e, di conseguenza, l’inquinamento continuerà ad espandersi. Il mondo navale si è posto l’obiettivo di azzerare entro il 2050 le emissioni e sono moltissime le compagnie di navigazione che vogliono intraprendere la strada del cambiamento, però, se buttiamo un occhio al passato ci rendiamo conto che alcuni tentativi non sono andati a buon fine.
Gli studiosi hanno dichiarato che se da Londra dovessero arrivare buone notizie e, dunque, un accordo si tratterebbe del più gigantesco progresso a favore dell’ambiente e contro il cambiamento climatico dall’Accordo di Parigi.
A questo punto cosa è importante? In un contesto come quello attuale è fondamentale passare ad altro e mettere da parte tutti quelli che sono gli interessi e optare per nuovi obiettivi anche se richiedono impegno costante e cifre elevate. In tal senso il segretario generale dell’Omi (Organizzazione marittima internazionale), Kitack Lim, ha spiegato come il 2023 dell’anno cruciale per il clima.
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