Uno storico trattato per la salvaguardia degli oceani e delle biodiversità è stato approvato nei giorni scorsi dalle Nazioni Unite.
Dopo anni di discussioni e trattative, le Nazioni Unite hanno approvato il primo trattato per la tutela degli oceani e degli ecosistemi marini in acque internazionali. Il testo era stato valutato già durante lo scorso marzo, ma è stato definitivamente approvato solo lunedì dagli stati membri.
Non è stata, però, ancora stabilita una data ufficiale per l’entrata in vigore dei regolamenti a tutela delle biodiversità e del mare fuori dai confini nazionali, ossia ad una distanza di circa 370 chilometri dalle coste di uno stato. Ora spetterà ai vari Paesi ratificarlo.
Un traguardo storico quello arrivato lunedì 19 giugno durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tenutasi a New York, negli Stati Uniti. I 193 paesi membri hanno, difatti, approvato il primo trattato per tutelare le acque internazionali e le biodiversità marine.
Per acque internazionali si intendono quelle oltre le 200 miglia, circa 370 chilometri, di distanza dalle coste delle varie nazioni. Erano anni che si discuteva in merito a questo trattato che è arrivato davanti alle Nazioni Unite lo scorso 5 marzo, per essere approvato due giorni fa.
Il testo, composto da 75 articoli, prevede la salvaguardia degli ecosistemi marini dalle attività umane nelle acque non di giurisdizione nazionale che costituiscono una buona parte di quelle presenti sul Pianeta. Inoltre, è prevista anche la creazione di aree marine protette in tutto il mondo e l’istituzione di un organismo che dovrà vigilare sull’operato dei vari Paesi. In questo modo, come scrive l’associazione GreenPeace, si potranno raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2030 che prevedono la tutela del 30% degli oceani così da farli prosperare.
Per far diventare vincolante il regolamento approvato dalle Nazioni Unite dovrà essere ora ratificato da almeno 60 Paesi. Il processo in tal senso inizierà in occasione della prossima riunione dell’Assemblea generale, in programma il 20 settembre. Per agire in tempi più rapidi, è stato richiesto agli stati membri di ratificare il prima possibile il trattato. A quel punto si avrà anche la data ufficiale dell’entrata in vigore.
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