Tornano a farsi sentire i negazionisti climatici manifestando contro le ZTL con una nuova (e assurda) teoria
Se in Italia è stato respinto il divieto di auto a benzina entro il 2035, in Inghilterra la situazione non è delle migliori. Infatti sono in molti che protestano rumorosamente contro i dispositivi di limitazione del traffico e il concetto di “città in 15 minuti”. Ovvero un modello urbano che garantisce a ogni residente il raggiungimento di tutti i servizi di cui ha bisogno, come lavoro, cibo, alloggio, salute, educazione, cultura e tempo libero, entro un quarto d’ora al massimo.
Il tutto promuovendo l’uso della bicicletta e della camminata per ridurre il numero di automobili. Eppure Oltremanica, l’opposizione alle aree a basso traffico noto come “low traffic neighbourhood (LTN)” è forte e rumorosa. E portare avanti questa battaglia sono i negazionisti dei cambiamenti climatici. Con una sola argomentazione: tali misure limiterebbero la loro libertà di movimento e ostacolerebbero la mobilità.
La “buffa teoria” dei negazionisti del clima contro la ZTL
Ci troviamo a Oxford, dove recentemente si sono svolte delle manifestazioni anti-LTN, organizzate da gruppi politici di destra. È emerso che tra i manifestanti vi erano individui affiliati all’estrema destra, che hanno diffuso teorie del complotto sostenendo che le misure di limitazione del traffico siano parte di un piano orchestrato dalle élite globali per controllare le masse.
Nella protesta di Oxford contro l’introduzione delle LTN in alcune strade, molti manifestanti hanno gridato slogan offensivi contro le misure di riduzione dell’inquinamento. Circa duemila persone hanno partecipato alla manifestazione. E hanno preso di mira ciò che è stato definito un “filtro del traffico“. Secondo i contestatori, si tratta di una macchinazione globale bizzarra che mira a trasformare le città in ghetti controllati dove ogni spostamento è sorvegliato da vicino.
Nonostante ciò, l’idea della “città di 15 minuti”, un programma globale volto a ridurre il traffico nelle città, ha attirato molte critiche. Questo modello di città di è stato proposto per la prima volta nel 2016 dal pluripremiato scienziato Carlos Moreno come concetto di pianificazione urbana e strategia di viaggio e sviluppo.
Tuttavia, il concetto di una comunità decentralizzata dove tutto ciò di cui hai bisogno – lavoro, cibo, salute, educazione e strutture culturali – è a portata di mano entro un quarto d’ora, può essere un incentivo per la riappropriazione della “vita locale”. Ciò significa tempi di percorrenza più brevi, una minor dipendenza dalle auto e, teoricamente, una maggiore coesione comunitaria.