Le aspettative di vita di questa isola del Pacifico continuano a diminuire: il suo patrimonio rischia giorno dopo giorno di scomparire.
Già a partire dal 2050 potrebbe non esserci più la possibilità di tornare indietro. Gli esperti sono stati chiari sull’argomento. Il rischio della futura scomparsa di quest’isola del Pacifico che attualmente risulta ospitare poco più di 10 mila abitanti è sempre più imminente.
Al momento gli studiosi del cambiamento climatico e gli organi di governo internazionale intervenuti per affrontare al meglio quest’emergenza credono che entro il 2100 l’isola potrebbe già essere del tutto scomparsa dalle cartine geografiche.
L’arcipelago di Tuvalu è da tempo considerato uno degli Stati più piccoli del mondo. Situato nell’Oceano Pacifico, a poca distanza dalle isole Fiji, ospita da lungo tempo comunità provenienti da altre zone della Polinesia.
Attualmente la vicina Australia è stata la prima a rivolgersi ai cittadini di Tuvalu avanzando importanti misure di sicurezza per evitare il disastro. Si tratta di alcune soluzioni che potrebbero aiutare chi vive sulla sua superficie dell’arcipelago ad affrontare le sempre più rischiose problematiche connesse all’innalzamento delle acque.
Fra queste proposte vi è quella già entrata in porto nel 2023. L’Australia ha stilato lo scorso anno un patto di accoglienza per i cittadini di Tuvalu che permette a questi ultimi di spostarsi più agevolmente per ragioni di studio e lavoro nella propria nazione.
Mentre nella penisola italiana la Sicilia si ritrova nel 2024 a dover affrontare i danni causati dalle domeniche di fuoco, Tuvalu rischia di trasformarsi in una terra pian piano di nessuno e di sprofondare irreversibilmente nelle profondità dell’Oceano Pacifico.
Per avere un’idea di quel che potrebbe accadere nei prossimi anni a Tuvalu basterebbe pensare a un esempio molto vicino di isola fantasma come Gunkanjima. Tuvalu rischia di scomparire e gli accordi stilati per salvaguardare i migranti climatici potrebbero non bastare.
Quel che è ancor più raccapricciante, secondo gli esperti, è che Tuvalu rappresenta nel mondo uno degli esempi più alti di minore impatto ambientale nella sua quotidianità. Non è allora un caso che l’Australia, in vista delle recenti previsioni connesse al repentino e preoccupante innalzamento dei mari, abbia deciso di affiancare ai patti di accoglienza del 2023 anche un piano regolatore volto a inaugurare nuove infrastrutture sul territorio della vicina Tuvalu.
Si tratta, in questo caso, di infrastrutture che possano essere in grado di difendere concretamente l’arcipelago da sogno anche di fronte alle silenziose infiltrazioni e sempre più frequenti inondazioni.
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