Nell’Artico, sotto la neve, sono stati scoperti dei funghi assassini. È possibile definirli in questo modo, perché essi si configurano come i principali responsabili della morte di alcune piante, le quali costituiscono il nutrimento principale di insetti e piccoli mammiferi. Da questo punto di vista le nevi perenni delle zone fredde del nostro pianeta risultano delle fonti di preoccupazione, perché esse possono essere considerate l’habitat naturale ideale per lo sviluppo dei funghi in questione. A mettere in evidenza tutto ciò è stata una ricerca dell’Università di Durham.
La situazione nell’Artico quindi è preoccupante non solo per lo scioglimento dei ghiacciai determinato dal riscaldamento globale. Gli ultimi studi infatti hanno posta l’attenzione sul ruolo degli strati di neve nell’ambiente naturale dell’Artico, i quali, se da un lato riescono a svolgere una funzione isolante che protegge le piante, dall’altro possono essere dannosi per l’azione di incentivazione nei confronti della crescita di diverse specie di funghi.
Anche per ciò che concerne la conservazione della biodiversità vegetale quindi l’Artico è da tutelare, in particolare sono da salvaguardare le regioni più a rischio ambientale. La vegetazione della tundra può subire gravi danni in seguito all’azione aggressiva dei funghi. Poiché per la biodiversità a volte accade che l’estinzione è più veloce dell’evoluzione, la questione non può essere affatto sottovalutata.
Nello specifico dovrebbero essere oggetto di studio le questioni che hanno a che fare con gli effetti sulla flora e le conseguenze relative alla catena alimentare, per mettere in atto adeguate strategie di tutela ambientale.
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