A differenza di ciò che si sperava l’emendamento presentato da Maria Vittoria Brambilla non è stato inserito in Manovra. Ecco i dettagli di quella che da più parti viene ormai definita occasione persa
Il Governo guidato dalla coalizione di centro-destra e con Giorgia Meloni come Presidente del Consiglio sembra stare tracciando un percorso abbastanza chiaro per quello che riguarda l’attenzione ai temi ambientali e in particolare per quello che riguarda gli animali, siano essi selvatici o domestici.
Arriva infatti all’interno della Manovra che dovrà essere votata, probabilmente con la fiducia, entro la fine di questo mese, un elemento che nella pratica permetterà alle Regioni di organizzare battute di caccia anche nei parchetti e nelle zone protette in cui l’attività venatoria invece è di solito assolutamente vietata. Arriva invece adesso la notizia che l’emendamento presentato da Maria Vittoria Brambilla riguardo un bonus per le famiglie che hanno animali domestici è stato eliminato.
Secondo quanto riportato dai colleghi di Kodami, che avevano espressamente provato ad avere informazioni riguardo la possibilità o meno che l’emendamento con il bonus animali domestici venisse inserito nel testo finale uscito dalla Commissione di Bilancio, diverse fonti parlamentari parlano di un taglio della proposta della deputata Brambilla a causa della mancanza di coperture.
Per comprendere se si tratti di una mancanza reale o di una frase di circostanza questo era quello che Maria Vittoria Brambilla, appartenente al gruppo misto e presidente del gruppo interparlamentare per i diritti degli animali, aveva provato a far passare nella manovra. L’idea era quella di proseguire in qualche modo il bonus da 550 euro presentato dal governo Draghi per il 2022. Ma rispetto al bonus pensato dal governo Draghi uguale per tutti, la proposta di Brambilla era quella di creare un bonus per le famiglie con animali e un ISEE non superiore a 15 mila euro alle quali sarebbero stati corrisposti 150 euro all’anno per ogni animale posseduto fino ad un massimo di tre animali e quindi di 450 euro.
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In caso di famiglie con ISEE al di sotto dei 7 mila euro la cifra sarebbe raddoppiata portandola quindi a 300 euro per ciascun animale e a un massimo di 900 euro in un anno. Di nuovo, è un segnale che non si può che leggere come relativo anche a ciò che verrà fatto nel corso dei prossimi anni la decisione di eliminare questo bonus e anzi aggiungere una modifica alla Legge Nazionale sulla caccia per permettere alle Regioni di organizzare battute contenitive addirittura in piena città e nelle zone protette.
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