Quando si parla di net zero al 2050 sembra un tempo tanto lungo da renderlo possibile. Tuttavia molti esperti credono che non sia praticabile.
Le emissioni mondiali, che a catena comportano il surriscaldamento terrestre, sono arrivate ad un punto che potrebbe essere di non ritorno. Gli Accordi di Parigi di tornare ad una temperatura terrestre non superiore ai 1,5 gradi al di sopra del 1900, è di difficile realizzazione, nonostante l’impegno sottoscritto dagli stati membri. Dal 2015 sono passati otto anni, e non molto è stato fatto, anzi, la situazione è notevolmente peggiorata. Gli eventi climatici estremi sono la dimostrazione di quanto sia pericolosa la deriva che stiamo intraprendendo.
Ed ora arriviamo al concetto di Net zero. Dopo le varie Cop sul clima, che si susseguono di anno in anno, si è arrivati ad un obiettivo davvero ambizioso: il net zero. che per definizione è equilibrio tra la quantità di gas a effetto serra rilasciato nell’atmosfera e la quantità di gas a effetto serra rimosso. Dunque non si tratta di zero emissioni, ma del risultato zero. Ciò significa ad esempio che se si emette una quantità x di anidride carbonica, l’assorbimento deve essere almeno pari ad x per essere considerato net zero.
Net zero e l’obiettivo difficile
L’attuazione però è complicata. Specialmente perché la condizione primaria è di eliminare i combustibili derivati da fonti non rinnovabili. La coperta è sempre troppo corta. Anche le energie rinnovabili in qualche modo consumano terreno e dunque riducono la biodiversità a contrasto della Co2. So possono annoverare in questa lista sia i biocarburanti che il bioetanolo prodotto a partire dalle canne di bambù.
Inoltre le energie ad ora disponibili, e maggiormente utilizzate, sono il fotovoltaico e l’eolico. Con il nucleare in alcuni Paesi. Ciò significa che queste tre energie da sole, in un’ottica di avvicendamento da gas e petrolio, non ce la fanno da sole a compensare tutta la domanda di consumi di energia elettrica e gas al livello mondiale. Per poter soddisfare ai minimi termini la domanda, specialmente in termini di carburanti, la produzione di energia dovrebbe almeno raddoppiare.
La produzione di energia ed i consumi
Nonostante molte persone per risolvere il problema caldeggino il nucleare, anche in Italia, rimarrebbe sempre una soluzione parziale. Oltre al fatto che il nucleare ha il problema delle scorie radioattive, altamente nocive e cancerogene, che si annullano nell’ambiente in miliardi di anni. I consumi di energia al livello mondiale sono eccessivi. E se si tira da una parte un’altra rimane scoperta. L’unica soluzione è praticare delle politiche impopolari che chiedano una riduzione dei consumi di energia ai propri cittadini. Questo potrebbe essere il vero net zero. ma purtroppo il trend sembra andare nella direzione opposta.