[galleria id=”979″]Quello della Nina è un fenomeno climatico che continuerà fino a Marzo. Ad affermare questo dato è stato l’Istituto di ricerca sul clima della Nasa e della Columbia University. Come spiegano gli esperti, l’evento climatico in questione dura in media fra i 9 e i 12 mesi. Il momento di massima intensità viene raggiunto di solito nel mese di Dicembre o di Gennaio. Si assiste poi ad una riduzione nel corso dei 4 o dei 6 mesi che seguono il picco più alto. Un fattore del clima che non va affatto sottovalutato, per non trovarsi impreparati di fronte ai danni ambientali in cui si potrebbe incorrere.
D’altronde il tutto va inserito all’interno di una situazione globale in cui agiscono i mutamenti climatici, le cui conseguenze non tardano a farsi sentire. Non bisogna infatti dimenticare a questo proposito che i mutamenti climatici hanno degli effetti disastrosi sui villaggi dell’India. Ad essere interessati dalla Nina sono in particolare l’Australia, l’Indonesia, l’Africa meridionale e il sud America, che corrono il rischio di dover fare i conti con le alluvioni.
Le isole del Pacifico, la parte subequatoriale dell’Africa orientale, La zona sud degli Stati Uniti e quella nord del Messico sono invece in pericolo per le eventuali siccità che potrebbero scaturire. Si calcola che a causa dei cambiamenti climatici l’80% del mondo è a rischio siccità, anche perché di certo i comportamenti non ecocompatibili dell’uomo hanno dei risvolti sul clima mondiale.
Nel caso della Nina gli effetti già riscontrati sono costituiti dalle precipitazioni violente che hanno interrelato l’Australia e dalla elevata piovosità che è stata registrata in Indonesia e nella parte sud – orientale dell’Asia.