La noce moscata è una spezia molto utilizzata nella cucina italiana. Basti pensare, ad esempio, al ripieno dei tortellini la cui ricetta prevede sempre una grattugiata di questa spezia nel buonissimo e ricchissimo interno. Una spezia capace di aiutare e facilita la digestione e allontanare il meteorismo.
Certo il nome non è dei migliori visto che la sua nomenclatura di ricorda una mosca, ovvero un animale che sicuramente non vorremmo mangiare. Ma il nome in realtà deriva dall’area in cui la noce moscata è stata inizialmente commercializzata. Ovvero Mascate, capitale dell’Oman. Ma in pochi sono a conoscenza delle controindicazione di questa spezia se assunta in dosi elevate.
La noce moscata si ricava dal seme senza buccia del Mirstica fragans, un albero sempreverde originario della Indonesia che raggiunge anche i 20 metri di altezza. Come tante piante anche questo produce un frutto che in questo è simile all’albicocca e come le albicocche queste hanno al loro interno un nocciolo. Questo è chiamato macis: è a forma ovoidale e ha una rivestimento a forma di rete. Dall’essicazione si ricava la noce moscata.
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Si tratta di una spezia molto antica tanto che i greci e i romani l’hanno ritenuta afrodisiaca (e studi recenti confermano questa proprietà), mentre nella medicina orientale è stata utilizzata per l’apparato digerente e nervoso. E ancora oggi la noce moscata viene utilizzata per curare alcuni fastidi. Secondo una ricerca del 2002 questa spezia sarebbe un valido alleato contro la diarrea. La presenza al suo interno di eugenolo la rende un’importante antibatterico e, proprio per questo viene aggiunta nei dentifrici e collutori visto che ha ottimi effetti contro l’alitosi. Combatte poi i batteri presenti nell’organismo sia a livello intestinale che cutaneo. E secondo alcuni studi scientifici la noce moscata si starebbe rivelando un’importante aiuto per sconfiggere il cancro al colon. Ottimi poi i risultati raccolti nei test su animali da laboratorio.
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Ma non bisogna mai e poi abusare di noce moscata. Infatti questa spezia al suo interno presenta la miristicina, una sostanza che se assunta ad alte dosi può avere un effetto allucinogeno. Ma non solo perché può provocare mal di stomaco, febbre, vomito e palpitazioni. Per questi motivi è importante non assumere più di 2 grammi al giorno dilazionate. La noce moscata è poi fortemente sconsigliata a chi assume psicofarmaci e a donne in stato interessante.
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