Non gettare l’orzo scaduto: ecco cosa puoi farci

L’orzo scaduto non va buttato ma riciclato allo scopo di dare vita a delle cose dalla praticità e dal divertimento sorprendenti

Dei barattoli pieni di orzo
Dei barattoli pieni di orzo (Foto Freepik)

Orzo scaduto? Bene, non c’è problema. Lo possiamo recuperare in diversi modi. Per la serie “non si butta via niente”, anche con l’orzo scaduto sapremo mettere in atto un atteggiamento virtuoso che ci farà saltare con grande facilità il rischio di incappare in degli sprechi. Perché si sa che buttare via ciò che è buono, ed in particolare quando si parla di cibo, rappresenta sempre un peccato.

Già il fatto di avere in casa dell’orzo scaduto vuol dire che non siamo stati abbastanza attenti nell’impedire che si verificasse questa eventualità. Ma possiamo comunque porre un validissimo rimedio e dare vita a diverse altre cose che troveranno una estrema utilità nell’ambito della economia domestica. L’orzo di solito viene bevuto ben caldo nel corso della stagione invernale. E quando non è più commestibile e non è più buono per essere ingerito, potrà comunque scaldarci in un altro modo.

Orzo scaduto, come riciclarlo per realizzare tanti pratici oggetti

Dei chicchi di orzo
Dei chicchi di orzo (Foto Freepik)

Infatti con esso potremo creare uno scaldamani: basterà prendere un po’ di tessuto resistente, anche da riciclare. Ce ne serviranno due quadrati di una dozzina di centimetri quadrati circa. Quindi li dobbiamo cucire tra loro per unirli e lasciare solamente una piccola tasca aperta. Lì va inserito il nostro orzo, oppure un pochino di riso tramite un imbuto. Quindi cuciamo anche l’apertura, e poi scaldiamo per un minuto nel forno a microonde ogni volta che ce ne sarà bisogno. Altrimenti ecco che potremo realizzare delle stazioni dei travasi Montessori, costituite da delle bacinelle ripiene di acqua dalle quali i bambino portano degli oggetti di piccole dimensioni da una all’altra e viceversa.

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Questa cosa serve per sviluppare e per affinare le capacità di attenzione dei più piccoli, i quali si servono di mestoli, cucchiai e quant’altro, badando bene a non fare cadere niente. E per finire possiamo realizzare delle bottiglie sensoriali. Sono chiamate così perché servono per fare conoscere ai bimbi dei suoni nuovi. Ed anche in questo caso si tratta di un processo che stimola i loro sensi e che contribuisce a migliorarne la crescita. Servono solo delle bottiglie di plastica che non lascino intravedere quale sia il loro contenuto. Metterci dentro dell’orzo così come qualsiasi altra cosa sarà un gioco di scoperta molto divertente.

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