Non pagando una multa per una violazione del Codice della Strada per il trasgressore scattano conseguenze non solo dal punto di vista legale.
Quando si è alla guida di un veicolo bisogna conoscere e rispettare tutte le norme previste dal Codice della Strada, in caso contrario sono previste delle sanzioni amministrative che variano in base alla violazione commessa.
Il Codice della Strada prevede anche i termini per provvedere al pagamento delle multe. Ma cosa accade se questi non vengono rispettati o se non si procede al pagamento della sanzione? La risposta al quesito che si saranno posti diversi automobilisti.
Non pagare una multa comminata per una violazione delle norme inserite nel Codice della Strada può avere delle conseguenze per il trasgressore non solo dal punto di vista legale.
Bisogna, innanzitutto, sapere che il Codice prevede tre termini per il pagamento delle contravvenzioni. Se si procede con il pagamento entro cinque giorni dalla contestazione o dalla notifica si pagherà un importo ridotto del 30%. Il secondo termine prevede il pagamento della multa entro 60 giorni dalla contestazione o dalla notifica per pagare l’importo in misura ridotta, cioè quello indicato sul verbale ed inferiore alla misura piena prevista dalla legge.
Infine, se il trasgressore effettua il versamento dal 61° giorno dovrà pagare la sanzione in misura ordinaria con un importo pari al quadruplo del minimo della sanzione, a cui si aggiungono gli interessi di mora (10% dell’importo ogni sei mesi).
Non procedendo al pagamento, può scattare la procedura di riscossione nei confronti del debitore richiesta dall’autorità competente. Al debitore viene, dunque, inviata una cartella esattoriale che dovrà essere saldata entro 60 giorni. Se non viene effettuato il versamento si agirà con gli strumenti di riscossione che possono essere cautelari (fermo amministrativo del mezzo o l’ipoteca su un immobile) o esecutive (pignoramento dei beni o della busta paga).
Ovviamente per far scattare simili procedure il debito deve essere superiore ad un determinato importo: ad esempio per il pignoramento di un immobile è necessario aver accumulato un debito superiore a 120mila euro, mentre per l’ipoteca di almeno 20mila euro.
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