Al mondo esistono luoghi tanto affascinanti quanto pericolosi, ad esempio queste isole pericolose impossibili da visitare, dove si corrono enormi rischi.
Se pensiamo ai luoghi più pericolosi del mondo ci vengono in mente zone sicuramente affascinanti ma spesso precluse al pubblico. Un esempio potrebbe essere l’area di Chernobyl, ancor oggi contaminata dalle scorie radioattive diffuse nell’atmosfera in seguito all’esplosione del reattore nell’86. Oppure pensiamo al lago acido più grande del mondo, nato nel cratere del vulcano indonesiano Kawah Ijen.
Lì, come in numerosi altri luoghi del pianeta, è sicuramente sconsigliato fare il bagno. E non perché si potrebbero incontrare squali o correnti pericolose come in Florida o nel Samaesan Hole in Thailandia, ma a causa della concentrazione di zolfo tossica presente nell’acqua turchese! Ma non solo, poiché nell’acqua si trovano anche metalli disciolti: un mix sicuramente sconsigliabile. Anche la Reunion Island è un luogo poco accogliente: le sue coste, infatti, sono infestate da squali mortali che sarebbe meglio non disturbare.
Fortunatamente, però, molto spesso questi luoghi si trovano in aree remote del pianeta e, altrettanto spesso, si tratta di isole pericolose scelte dall’uomo per effettuare test nucleari o biologici proprio per via della loro posizione isolata. Un esempio lampante di ciò è la Runit Island, un’isola di piccole dimensioni che fa parte dell’atollo di Enewetak nelle Isole Marshall, nell’Oceano Pacifico. A Runit sono stati effettuati così tanti test su armi nucleari che oggi è impossibile visitarla a causa dell’altissima concentrazione di radiazioni.
Eppure Runit Island non è l’unica isola pericolosa che non accoglie turisti. Vi è ad esempio l’isola di Gruinard, a largo della costa scozzese, dove nessuno può andare dal 1942. In questo caso il motivo è da ritrovarsi nei test biologici effettuati dall’uomo durante la Seconda Guerra Mondiale. In quella occasione, infatti, volendo testare gli effetti nocivi dell’antrace a scopo bellico, gli scienziati portarono 80 pecore sull’isolotto e poi lo bombardarono con spore di antrace.
Gli ovini morirono nel giro di poco tempo, confermando la nocività delle spore, e per anni Gruinard è rimasta contaminata dal batterio infettivo. Solo nel 1981 un uomo raccolse un campione di terreno dall’isola e lo inviò a una conferenza governativa, chiedendo che il posto fosse finalmente decontaminato. In seguito la sua richiesta venne accolta: l’isola di Gruinard fu cosparsa di formaldeide e lo strato superficiale di terreno fu rimosso.
Una simile azione decontaminante avvenne anche a Chernobyl in seguito al disastro nucleare: 1,4 milioni di ettari di terreno furono sottoposti allo spostamento dello strato del suolo superficiale contaminato negli strati più profondi. Tali misure, tuttavia, devono essere considerate piani di emergenza attuati al fine di ridurre al minimo i rischi per persone, animali e cose. Ma è bene tenere presente che questi ultimi non risultano mai del tutto risolutivi. In casi estremi come quelli descritti, dunque, la cosa migliore è tenersi lontani da questi luoghi o isole pericolose!
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