La spinta alle rinnovabili potrebbe arrivare dal Nord Africa, in particolare dal Marocco. Energia dal deserto direttamente all’Europa
Evidentemente anche le risorse considerate più sterili, come il deserto, possono essere convertite in ricchezza. Ed è quello che sta accadendo nel Nord Africa, dove i Paesi, in particolare il Marocco, puntano su un vantaggio che hanno rispetto all’Europa: una vasta quantità di suolo inutilizzato ed inutilizzabile. Difatti il vecchio continente sfrutta praticamente tutto il suolo che possiede. Dove non ci sono aree protette ci sono progetti edilizi o coltivazioni. Ed il problema del fotovoltaico e della transizione energetica si inserisce proprio in questo cuneo.
In particolare l’energia da fotovoltaico soffre l’occupazione di suolo necessaria. Allo stesso tempo, dall’altra parte c’è la pressione UE per una transizione energetica rapida. L’urgenza proviene soprattutto dall’obiettivo di affrancarsi dall’energia russa. E questo è stato il punto di non ritorno che ha decretato la svolta. Ed ora si ricerca ferocemente energia da utilizzare, come in passato si cercava l’oro nelle miniere.
Il deserto ha spesso rappresentato delle suggestioni. Proprio per le sue peculiarità di luogo apparentemente arido ma che nasconde grandi segreti. Ed allora l’oro nero, l’acqua, l’oasi, etc. Ed ora il segreto che tutti potevano conoscere: la vastità. Che potrebbe essere fruttata per creare immensi parchi fotovoltaici. Ed è proprio questo il progetto del Marocco, che arriva dopo quello cinese. A trasportare l’energia sono già pronti dei cavi sottomarini che arrivano fino alla Spagna, per rendere l’Europa ancora più ricca di energia.
Il Marocco sta puntando molto sulle energie rinnovabili, come ricchezza da utilizzare per il mercato interno e soprattutto per rivenderla all’Europa. Ed aggiudicarsi un posto sul podio economico. Gli obiettivi sono chiari, ed i progetti nero su bianco. Entro il 2030 il paese nordafricano intende incrementare del 52% la produzione di energia rinnovabile, obiettivo ben al di sopra di quanto stabilito dalla Cop21. E qui il deserto giocherà un ruolo chiave. Ora la costituzione dei pannelli fotovoltaici. In futuro le valutazioni di impatto ambientale su un terreno che pur se considerato arido proprio privo di vita non è.
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