Deforestazione: cosa dice il regolamento europeo in materia? Approfondiamo i contenuti del testo che deve essere ora ratificato dal Consiglio.
Come dice l’Europa sul tema della deforestazione? Con questo termine si intendono innanzitutto tutte quelle attività che esito finale del loro svolgimento danno la dolosa compromissione degli ecosistemi boschivi del pianeta. In questo senso economia, commercio ed edilizia sono i primi responsabili del progressivo decadimento della struttura delle foreste della Terra. Ma in che senso?
Iniziamo col dire che gran parte della foresta Amazzonica è stata devastata per l’esportazione del legno imposta dalle grandi aziende europee così come nei paesi in via di sviluppo grandi macchie verdi vengono cancellate per fare spazio a strutture per l’estrazione di combustibili fossili, petrolio e gas. Il 27 settembre del 2022 si è svolta la prima riunione provvisoria sul tema della deforestazione e alcune cose sono state decise ed oggi passate all’approvazione del consiglio.
A seguito della prima riunione conclusasi lo scorso 6 dicembre con un accordo, i co-legislatori europei avevano deciso di ampliare la regolamentazione anche alla gomma, al carbone alla legna, ai prodotti di carta scarta stampata e ai derivati dell’olio di palma. Il Parlamento europeo ha dunque promosso con successo l’ampliamento della definizione di “degrado forestale” anche eventualmente al biocarburante e al granturco (oltre ai materiali di cui sopra).
La decisione si accompagna all’ipotesi d’imposizione di obblighi ad hoc per gli istituti finanziari. Fra le clausole applicate rientrerebbe, qualora il testo venisse definitivamente approvato, l’obbligo di consultazione delle popolazioni indigene residenti nelle zone interessate per conoscere le loro rivendicazioni in merito allo sfruttamento dell’area a scopi produttivi. Il Parlamento garantirebbe perciò controlli certosini su larga scala.
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Il testo di legge è stato concordato ed approvato dal Coreper, figura che coordina e prepara i lavori di tutte le riunioni del Consiglio, e dalla commissione ENVI (commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare europea) ed è passato con 552 favorevoli, 44 contrari e 43 astenuti. Dovrà quindi essere ratificato dal Consiglio Ue per poi entrare definitivamente in vigore.
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