E’ incredibile quanti progressi faccia la scienza ogni anno: anche in fatto di condizionatori, si assisterà ad una svolta. Diventeranno così nei prossimi anni
D’estate, con le temperature sempre più in aumento di anno in anno, il condizionatore smette quasi di essere un’opzione. Sempre più persone lo adottano come soluzione per rendere più sopportabile la permanenza in casa e per contrastare l’eccessivo calore che inevitabilmente entra da fuori.
Sono numerosissimi i trucchi che consentono di utilizzarlo con consapevolezza sia per risparmiare in bolletta che per ridurre l’impatto ambientale. E le tecnologie più recenti sono anche pensate e realizzate appositamente per gestire meglio le impostazioni, regolare le modalità e pulire il filtro, persino con controllo remoto. L’obiettivo è quello di rendere questa tecnologia sempre più avanzata e sostenibile, tanto per l’uomo quanto per l’ambiente. Inoltre, gli scienziati non smettono di lavorare a tal proposito. Per il futuro, si prevedono sistemi per l’aria condizionata ancora più evoluti.
Condizionatori del futuro: come diventeranno con le nuove tecnologie
Per comprendere cosa gli scienziati hanno in mente per i condizionatori del futuro, è necessario capire il funzionamento di quelli attuali. Sfruttano il passaggio di un refrigerante che si trasforma dallo stato liquido a quello gassoso o viceversa. La stessa tecnologia usata per raffreddare una stanza è impiegata per l’interno di un frigorifero, tramite un compressore e un’unità esterna.
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Questo significa che utilizzare un refrigerante solido elimina la dipendenza da una costosa (e fastidiosa) unità esterna. Il materiale resta solido costantemente perché la sua struttura molecolare non cambia. Gli scienziati stanno pensando ad un materiale solido chiamato “barocalorico“, caratterizzato da catene molecolari lunghe e flessibili, “flosce” e “disordinate”. Oggi ancora non si è pensato a questo tipo di soluzione perché presenta un grande svantaggio ancora irrisolto: sistemi di questo genere richiedono pressioni molto alte per convogliare i cicli di calore. E, per la produzione di queste pressioni, sono necessarie apparecchiatura costose e specializzate, poco pratiche per un condizionatore.
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Un ricercatore dell’Università di Harvard, Jarad Mason, sta lavorando ad un progetto che ha come obiettivo l’uso di pressioni molto più basse per materiali barocalorici. Proprio il team di Mason ha costruito il nuovo sistema di raffreddamento, il quale lavora ad un ciclo di 3000 psi, la pressione tipica di un sistema idraulico. Gli esperti stanno ancora risolvendo diverse sfide ingegneristiche ma il prototipo si avvicina sempre più all’obiettivo: sostituire le attuali tecnologie di raffreddamento che causano importanti emissioni, rischiose per il riscaldamento globale.