Ancora sono pochissimi i condomini che hanno potuto accendere i termosifoni. La legge ha imposto delle date che quest’anno sono state posticipate
L’inverno non è ancora arrivato. E nel centro sud neanche l’autunno. Questo, nonostante l’inquietante aumento delle temperature fuori stagione, dà un po’ di respiro ai consumi. Con le belle giornate le case si riscaldano sufficientemente da evitare l’accensione dei termosifoni, tanto temuta nell’autunno inverno 2022. I rincari delle materie prime per gas ed energia elettrica hanno fatto schizzare verso l’alto le bollette in maniera esponenziale. E questo senza i consumi per il riscaldamento. Per cui è legittimo covare grande preoccupazione per l’inverno. L’accensione dei termosifoni porterà alle stelle la bolletta del gas, a meno che non si decida di limitarne l’utilizzo al massimo.
Se si ha un riscaldamento autonomo si può decidere per conto proprio quanto utilizzare i termosifoni. Al contrario, i condomini con riscaldamento centralizzato, devono attuare delle tecniche per poter risparmiare. La più diffusa al momento è l’installazione della valvola che consente sia di regolare la temperatura del termosifone, che di spegnerlo del tutto se non si è in casa. In questo modo si può risparmiare sulle bollette del gas.
Termosifoni, l’accensione fascia per fascia
Per chi non lo sappia, già prima della crisi energetica l’accensione dei termosifoni non poteva essere fatta a piacimento. La data di via e di stop viene decisa ogni anno dalle auorità competenti, valutando diversi fattori, tra cui le temperature medie. E quest’anno la possibilità per i condomini di accendere i termosifoni è stata ritardata ulteriormente, anche in vista della penuria e dell’alto costo della materia prima. Lo Stivale è stato diviso in fasce, in base alle temperature medie.
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Ha preso il via prima fascia, quella con un clima più rigido, non ha limitazioni per l’accensione dei termosifoni. Comprende le città dell’arco alpino (Cuneo, Trento e Belluno). A seguire la fascia E, che copre lo spazio geografico da Aosta a Bologna, ed anche l’Aquilia, nella quale l’attivazione dei termosifoni sarà possibile dal 22 ottobre al 7 aprile 2023.
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Le città del Centro (da Firenze a Roma a Oristano), zona D, prendono il via dall’8 novembre e fino al 7 aprile 2023. A seguire la zona C, Imperia, Cagliari, Napoli, Taranto, dove sarà possibile accendere i termosifoni dal 22 novembre al 23 marzo. Si prosegue con le zone più calde, mano a mano che si va verso il Sud. Le aree interessate sono la Calabria (Reggio) e Sicilia (Agrigento, Messina e Trapani). L’accensione è prevista non prima dell’8 dicembre, e deve terminare entro il 23 marzo. L’ultima fascia, Lampedusa e Porto Empedocle, ha la stessa data di accensione della precedente, l’Immacolata, ma lo stop è anticipato al 7 marzo 2023.