Nubifragio a Lipari, Clini: "Serve una cultura della prevenzione"

nubifragio lipari discarica abusivaIl ministro dell’Ambiente Corrado Clini si è recato a Lipari per visitare le aree colpite di recente dal violento nubifragio. Dopo l’alluvione avvenuta una settimana fa, il ministro ha voluto visitare, insieme alle forze dell’ordine e ai rappresentanti dell’amministrazione locale le zone colpite dal violento nubifragio e l’area interessata dal crollo, avvenuto qualche anno fa, di una parte della strada provinciale. Clini ha spiegato che si farà il possibile per sbloccare delle somme di denaro per mettere a punto degli interventi di ricostruzione nelle zone interessate dal disastro naturale.

Il ministro comunque ha voluto ricordare che bisogna mettere a punto anche una vera e propria cultura della prevenzione, per evitare che possano ripetersi delle tragedie di questo genere, a volte anche prevedibili.
Clini ha spiegato: “Ci adopereremo per vedere se è possibile utilizzare le somme anche per queste zone. E’ evidente che dovrà esserci una cultura della prevenzione perché, se ci fosse stata, sicuramente oggi gli interventi non sarebbero così costosi“.
Il territorio, in questa come in altre zone d’Italia, è sicuramente fragile, per le sue caratteristiche naturali. Per questo motivo vanno rivisti, secondo il ministro, alcuni usi che si fanno proprio del territorio di alcune aree del nostro Paese.
Il ministro ha affermato: “Si è verificato certamente un evento eccezionale per la quantità d’acqua caduta in breve tempo e che ha aggredito il territorio. Qui, come in tante altre parti d’Italia, il territorio è fragile sia per caratteristiche naturali sia per i suoi usi, che quindi vanno rivisti“.
GR
Danni ingenti per colpa della discarica abusiva
Il nubifragio a Lipari può essere considerato un vero e proprio disastro ambientale, la cui responsabilità non può essere attribuita soltanto alla natura, ma anche alla mancata attenzione da parte dell’uomo nei confronti della tutela ambientale. Sulla tragedia è implicata anche la questione della gestione dei rifiuti e in particolare si fa riferimento al problema di una discarica abusiva, per evitare la quale non è stato fatto niente. Come spesso accade in questi casi, i fenomeni naturali si manifestano con violenza, facendo sentire tutta la loro ribellione all’incuria dell’uomo nei confronti della sostenibilità ambientale.
A Lipari le strade si sono trasformate in veri e propri fiumi di fango. Quest’ultimo ha trascinato con sé di tutto, nel suo percorso dalla montagna verso il mare. Il fango ha travolto case, negozi, scuole e automobili.
Sul costone dell’isola che domina il paese c’è una discarica abusiva, che per anni è stata riempita senza alcun tipo di controllo. Proprio a partire da questa discarica si è verificata una valanga che ha travolto ogni cosa.
In molti dicono che quello di Lipari è un disastro annunciato, perché per anni sono stati accumulati detriti, elettrodomestici e materiale di ogni genere. I danni calcolati corrispondono a circa 30 milioni di euro.
La gente è rimasta tappata in casa, l’acqua e il fango continuavano a salire. Duecento bambini della scuola media sono rimasti all’interno dell’edificio scolastico, con il fango che sfondava porte e finestre. Si sono salvati, perché si sono rifugiati al primo piano dell’edificio.
In molti hanno attaccato il Governo regionale, perché non ha fatto niente in tutti questi anni per evitare un cataclisma ambientale di questo tipo. In pericolo è stato anche il castello di Lipari, segnato da crepe sui muri e danneggiato dall’acqua piovana, che, non avendo sbocchi, si infiltra nel sottosuolo, esercitando una pressione sui blocchi di pietra.
Gli abitanti di Canneto si sono detti allarmati per il fango e i detriti che si sono riversati dal monte Sant’Angelo nel torrente Dentro. Il tutto potrebbe mettere a rischio un’area importante, che si caratterizza per l’espansione artigianale e per essere la sede del depuratore.
Il sindaco Marco Giorgianni ha richiesto lo stato di calamità e adesso tutti sembrano volersi mobilitare. Ma, per evitare tragedie di questo tipo, non ci si dovrebbe mobilitare quando già il disastro è avvenuto.
Si dovrebbe invece intervenire in termini di prevenzione, per evitare di arrivare ad una situazione drammatica. L’uomo deve rendersi conto che non può agire indisturbato e completamente a suo piacimento nei confronti della natura.
L’uomo può agire su questo pianeta solo nel rispetto di quei delicati equilibri naturali, che possono garantire un’armonia con la natura. Finché questo concetto non entrerà a far parte totalmente e in maniera forte della cultura colelttiva, saremo costretti a fare i conti con disastri ambientali, come quello che ha colpito le isole Eolie, il quale ricorda da vicino quello che successe non molto distante, nel messinese, nel novembre del 2011.

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