“Per il nucleare, i nuovi siti a gennaio” ha annunciato Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo dell’esecutivo durante il Meeting che si è appena concluso a Rimini. Ancora poco tempo quindi e l’Italia conoscerà il futuro sul ritorno al nucleare. A gennaio quindi saranno diffusi i nomi delle due località che ospiteranno le prime centrali nucleari.
Quello che ancora non è chiaro ai cittadini è perché nonostante 23 anni fa ci sia stato un referendum abrogativo perché si continua a parlare di energia nucleare? Perché in una nazione dove primeggiano le fonti rinnovabili si decide di fare un passo indietro per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente? E i dubbi, le perplessità relativi ai rischi derivanti dall’attività delle centrali come lo smaltimento delle scorie come sono stati affrontati?
E l’impatto ambientale delle centrali sul territorio come lo si affronterà? Certo i dubbi sono tanti, così come le voci di protesta e sicuramente l’iter non sarà facile da gestire. Sicuramente per ottobre in Consiglio dei Ministri dovrà discutere del “decreto per la strategia nucleare” che servirà a fornire maggiori spiegazioni e garanzie alle aziende che vorranno investire nell’energia atomica ed ovviamente si cercherà di coinvolgere in modo attivo le regioni durante tutta la fase di realizzazione degli impianti.
Secondo Giuliano Zuccoli, presidente del consiglio di gestione di A2A “Non è più tempo per guerre ideologiche. Bisogna spiegare ai cittadini come stanno le cose, così che possano farsi una loro idea consapevole sulla questione nucleare. Sui criteri di scelta dei siti per l’installazione delle nuove centrali, punto cruciale per l’evoluzione del piano, dovrà essere il Governo a decidere, non le amministrazioni locali”. Certo però che non tenere in considerazione quelle che è la volontà di una regione non è un modo di fare di una nazione democratica, non credete? Staremo a vedere come si evolverà la faccenda, intanto sono numerose le iniziative contro il nucleare che proliferano nel nostro paese., significherà pur qualcosa.