Il disastro nucleare in Giappone ha suscitato un vortice di allarmismo e preoccupazione incredibili. Tanto che Chubu Electric Power ha deciso di chiudere una dei suoi reattori nucleari, più precisamente la centrale nucleare di Mamaoka, cittadina a sud-ovest di Tokyo. Questo per trovare il tempo di innescare misure di sicurezza in grado di gestire un eventuale tsunami.
Ad avanzare la proposta di chiusura è stato dapprima il Primo Ministro Naoto Kan, il quale ne ha richiesto esplicitamente lo stop delle funzioni. Proposta accettata dal terzo operatore energetico del Paese, che nel frattempo sta progettando di costruire una barriera anti-tsunami per proteggere gli impianti. Tempo stimato: fino a due anni.
Una buona notizia dal punto di vista di un possibile danno legato alle radiazioni, un po’ meno dal punto di vista di approvvigionamento energetico. La cittadina e il circondario, infatti, potranno risentire un consistente calo nella fornitura di energia elettrica.
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