Il disastro nucleare in Giappone continua a portare strascichi. Persino gli animali hanno risentito delle radiazioni sprigionate dalla centrale nucleare di Fukushima, molti dei quali sono morti. Gli altri, invece, sono stati abbandonati al loro destino dai proprietari (giustamente fuggiti via dalla zona) e meritano di essere salvati. Altrimenti, la loro fina sarà certa. In tal senso la Rete si è già mobilitata: Care2, il social network di sensibilizzazione sociale, ha messo online una petizione per salvare gli animali reduci dal disastro nucleare di Fukushima.
La petizione, che verrà inviata al Primo Ministro giapponese non appena verranno raggiunte le 2mila adesioni, recita così: “Vorremo consegnare l’elenco dei firmatari entro il due maggio. Molti senatori dell’attuale partito di Governo hanno risposto al nostro appello. Alcuni animali delle fattorie sono presumibilmente in buone condizioni di salute, e sono stati visti girare nella zona. C’è la conferma che ventotto cavalli siano ancora vivi. Il 26 aprile le autorità locali di Fukushima inizieranno ad uccidere gli animali di fattoria che sono gravemente malati, feriti o in condizioni di sofferenza con il permesso dei loro padroni, all’interno del raggio di venti chilometri – la zona vietata – intorno alla centrale nucleare di Fukushima“.
Prosegue il testo: “In questo territorio ci sono 376 fattorie animali dove si trovano 870 mandrie di mucche da latte, 2.500 mandrie bovine, 100 cavalli, 30mila maiali e 630 mila polli. Gli animali sottoposti ad eutanasia è incerto. Molti sono già morti a causa della fame e della sete. Chiediamo al governo giapponese di catturare il maggior numero di animali da fattoria e di rilocarli presso fattorie pubbliche o private dopo la conclusione del processo di decontaminazione“.