L’obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica della comunità Europea entro il 2030 può prevedere un aumento dei prezzi del gas in quanto combustibili fossili
E si torna sul solito problema. La tutela dell’ambiente contro l’economia locale e l’impatto sui cittadini. Non esiste un valore migliore o peggiore, la soluzione migliore sarebbe un equilibrio tra essi. Purtroppo le lobby commerciali, ed in particolare le multinazionali, fanno pendere dalla loro parte la maggior parte degli interessi. Il caro bollette a cui abbiamo assistito, ed a cui stiamo ancora assistendo, non è stato causato soltanto dall’aumento delle materie prime, quali energia elettrica e gas, ma anche dagli extra profitti delle aziende di fornitura, le quali dovranno rispondere di alcune pratiche commerciali scorrette all’antitrust.
Le direttive della comunità Europea già spaventano i cittadini, particolarmente fomentati da parti politiche che avversano la transizione verde in tempi brevi. Il problema è che i cambiamenti climatici e l’inquinamento ambientale, con annesse conseguenze sulla salute pubblica, stanno diventando più che urgenti, di livello emergenziale. Di conseguenza imboccare la strada per un cambiamento è necessario il prima possibile.
Il gas non è certo un materiale sostenibile. Esso proviene da fonti non rinnovabili, come i carburanti fossili quali la benzina. L’obiettivo della comunità Europea di avere un efficientamento energetico, non soltanto per palazzi pubblici ed esercizi commerciali, ma anche per alcune abitazioni entro il 2030. Esso porterà alla necessità di effettuare delle ristrutturazioni, che saranno in buona parte sostenute dalla voce della transizione ecologica prevista dal PNRR italiano. Ciò che temono maggiormente i cittadini è l’aumento del prezzo del gas che dovrebbe partire dal 2027.
Secondo un sistema di scambio di quote di emissione per gli edifici e il trasporto su strada, quindi per il consumo domestico e per le auto calcolato, nel 2027 i combustibili fossili potrebbero avere un aumento ingente. La speranza è che entro quella data, anche se a giro piuttosto stretto, si possa fare a meno di questa materia prima trovando delle fonti di energia alternative.
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