Ancora nessun via libera dalla Regione Lazio. Lo stop alle auto Euro 4 per la circolazione nel Comune di Roma dovrebbe arrivare il primo novembre.
Ancora tutto tace. Eppure manca poco più di un mese dall’effettiva messa in pratica dell’ordinanza formulata dal Sindaco Roberto Gualtieri per fermare la circolazione delle auto Euro4 all’interno della fascia verde della città di Roma. Tuttavia, si attende ancora il benestare del consiglio regionale. La situazione e la gravità dell’inquinamento sono in continua crescita, e parallelamente alla situazione precaria che sta vivendo la Capitale, la Comunità europea esorta l’Italia a implementare politiche più rigorose per il contenimento delle polveri sottili.
La città di Milano è considerata la più inquinata d’Europa e una delle dieci città più inquinate al mondo. Il microclima, il trasporto su strada e la limitata disponibilità di energie rinnovabili – almeno in rapporto alla domanda energetica – hanno fatto sì che l’Italia riceva costantemente sanzioni per i livelli di inquinamento dell’aria.
Non si è ben capito il motivo per cui dal consiglio regionale del Lazio non sia ancora arrivato il via libera per rendere effettiva l’ordinanza che vieta alle auto Euro4 di entrare nella fascia verde di Roma. Quel che è certo è che le polveri sottili stanno aumentando, la scadenza è al primo novembre, ed i cittadini con i veicoli inquinanti hanno bisogno di tempo per organizzarsi.
Il Presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi, mostra la situazione della Capitale in tutta la sua drammaticità: “Se confrontiamo oggi i dati delle polveri sottili e biossido di azoto, tutte le 13 centraline Arpa romane superano di gran lunga i nuovi limiti così come è oltre i limiti il dato medio annuale complessivo; una situazione evidentemente di emergenza contro la quale contrapporre le politiche di mobilità sostenibile, a partire dalla prevista Fascia Verde, la Congestion Charge e tutte le tranvie che potranno essere realizzate con i fondi del Pnrr“.
Ed anche dalla Comunità europea arrivano sollecitazioni importanti. Il consiglio ha votato per abbassare ulteriormente i limiti di tolleranza per polveri sottili e biossido di azoto. L’Italia si trova indietro anche rispetto ai precedenti parametri. Di conseguenza urgono politiche coraggiose e soprattutto repentine, nella direzione di una reale transizione ecologica, così come previsto dal PNRR italiano.
Allo stesso tempo, il Governo cerca di rimandare in tutti i modi ed anche di riportare in auge le estrazioni di carbone e metano. Politiche degne di un Paese in via di sviluppo. L’emergenza energetica è reale, ma non sono certo queste le politiche miopi con cui affrontarla. Se l’Italia non tenterà di correggere il tiro a breve termine, si troverà di fronte il muro della comunità europea. Anche davanti allo stop per la circolazione delle auto alimentate a diesel e benzina previsto per il 2035.
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