Una storia fortunatamente a lieto fine per il serpente rimasto invischiato, ed è proprio il caso di dirlo, in una trappola posta all’interno di una scuola. Una storia che, però, deve portarci ad una riflessione
A diffondere i particolari della storia sono stati i membri dell’ENPA, che sono stati chiamati proprio per occuparsi del serpente in maniera sicura. L’animale era finito all’interno di quella che doveva essere una trappola per scarafaggi e che invece rischiava di trasformarsi nella sua tomba. Non è la prima volta che piccoli e innocui serpenti appartenenti alla specie del biacco vengono rinvenuti all’interno di istituti scolastici.
Può infatti capitare che in strutture che rimangono vuote per mesi trovino rifugio piccoli roditori, magari uccelli e a volte anche rettili attirati da resti di cibo o dalla presenza di altri animali o insetti. Come è facile intuire, non è possibile mantenere questi animali all’interno di una scuola ma, oltre a domandarci quali potrebbero essere i sistemi, poco invasivi e soprattutto non letali, per evitare l’avvicinamento di questo genere di fauna alle scuole dobbiamo anche riflettere sul perché gli avvistamenti di serpenti e altri animali selvatici diventano sempre più ricorrenti in città.
A raccontare la storia, per fortuna finita bene, del povero piccolo biacco sono stati gli operatori dell’ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, attiva nella zona di Monza e Brianza chiamati da qualcuno che, probabilmente, si è mosso a compassione vedendo il povero animale dibattersi inutilmente attaccato a un foglio di cartone ricoperto di colla accanto ai cadaveri di cinque lucertole, altre vittime di quella che si è palesemente dimostrata una trappola per blatte non funzionante.
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Gli stessi operatori dell’ENPA hanno poi contattato direttamente il nuovo sindaco di Monza chiedendo di interloquire con chi si è occupato di installare la trappola per trovare sistemi più efficaci e decisamente meno crudeli. Come sottolineato dagli stessi operatori dell’ENPA, le scatole e i fogli ricoperti di colla sono in realtà strumenti inutili soprattutto nei confronti delle blatte e, di contro, rischiano di ridurre al lumicino il numero di animali che sono invece utili al mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema.
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L’episodio registrato a Monza segue di qualche mese i due che hanno avuto come protagonisti un’altra volta dei serpenti della famiglia del biacco (che, e lo ribadiamo, sono assolutamente innocui perché privi di veleno e che si nutrono di insetti e piccoli roditori). I due episodi si sono svolti a Roma che torna, suo malgrado, alla ribalta per il problema della fauna selvatica in città. Ma prima di cercare di trovare soluzioni, più o meno violente, per sbarazzarci di animali che non dovrebbero essere tra i palazzi e nelle aule scolastiche dovremmo forse riflettere sul fatto che espandendo le città stiamo invadendo letteralmente gli ambienti naturali in cui questi animali vivono ed è questo che provoca questi incontri ravvicinati involontari.
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