L’esplorazione dell’universo continua e gli scienziati hanno appena scoperto un pianeta dalle caratteristiche così uniche da mettere in discussione tutto ciò che pensavamo di sapere sulla formazione e l’evoluzione dei pianeti.
Gli è stato dato il nome di TOI-1853b ed è stato scoperto a una distanza di 545 anni luce dalla Terra: stiamo parlando di un nuovo pianeta scoperto dagli scienziati grazie alle rilevazioni effettuate dal satellite TESS della Nasa. Il gruppo di ricercatori internazionali, capitanati dall’università di Roma Tor Vergata e da INAF, si è ritrovato davanti a un corpo celeste dalle caratteristiche uniche, che li ha portati a mettere in dubbio tutto ciò che pensavano di sapere sulla formazione e l’evoluzione dei pianeti.
Ma andiamo con ordine, fornendo alcune caratteristiche relative al nuovo pianeta, pubblicate sulla rivista scientifica Nature: TOI-1853b ha dimensione simile a quella di Nettuno (circa 3,5 volte la Terra) e si trova così vicino alla sua Stella da compiere un interno giro nell’arco di soli 30 giorni. Come dire: un anno solare su TOI-1853b dura solo un mese terrestre!
Ed è proprio questo elemento, unitamente alla composizione del pianeta, che ha sconvolto gli scienziati. L’esopianeta si trova infatti nella regione denominata Deserto dei Nettuniani, che deriva il nome proprio dall’assenza di pianeti con caratteristiche simili a quelle di Nettuno, in particolare la dimensione. Questa caratteristica dipenderebbe dalla vicinanza alla loro Stella, che farebbe evaporare tutte le atmosfere gassose riducendo i pianeti “all’osso”, o meglio, riducendoli a un nucleo solido e molto denso di dimensioni sicuramente inferiori a quelle di Nettuno.
Il nuovo pianeta, però, sembra contraddire tutto ciò, proprio a causa della sua dimensione: stando alle rilevazioni effettuate con lo spettrografo HARPS-N, infatti, la massa di TOI-1853b corrisponderebbe a ben 73 volte quella della Terra, attestandosi come l’esopianeta più denso a oggi conosciuto. Le implicazioni di questa scoperta riguardano dunque la teorizzazione di come i pianeti si formino ed evolvano.
Per spiegare la formazione di TOI-1853b, infatti, gli scienziati hanno dovuto prendere in considerazione ipotesi a dir poco peculiari: secondo alcuni potrebbe essere nato dallo scontro di due pianeti, che avrebbe provocato il dissolversi di gran parte delle atmosfere. Secondo altri, invece, in seguito a instabilità dinamiche dovute a interferenze gravitazionali con altri corpi celesti, il nuovo pianeta sarebbe finito a orbitare così vicino alla sua Stella, andando a perdere in seguito gran parte della sua atmosfera.
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