Obesità e ambiente esiste una correlazione tra i due, cerchiamo di capire il motivo. Uno studio indicherebbe tre continenti.
Due miliardi di persone hanno troppo cibo e secondo uno studio, pubblicato su Frontiers in Nutrion e riportato da Focus, sarebbero proprio i cibi più calorici che hanno bisogno di più acqua, terreno e in più emetterebbero anche più gas a effetto serra.
La ricerca ha valutato le sette regioni della Food and Agricolture Organization (FAO). Attraverso alcuni parametri, ad esempio l’indice di massa corporea e l’altezza si è potuto analizzare l’eccesso di peso corporeo. Purtroppo è uscito fuori che ci sia un forte spreco metabolico di cibo. Cosa significa questo? Indicatore della quantità di alimenti extra ingeriti e il loro impatto ambientale.
Negativamente è proprio l’Europa che si inserisce, contando oltre 39.000 miliardi di tonnellate di eccessi. I paesi a seguire sono Nord America e Oceania con oltre 32.000 miliardi di tonnellate.
Cosa comporta questo?
È inevitabile che si abbia un aumento delle emissioni di anidride carbonica, la stima è quella del raggiungimento di 240 milioni di tonnellate, che tradotta significa quantità uguale a quella prodotta dall’utilizzo di combustibili fossili negli ultimi sette anni.
I continenti sopra citati sarebbero in grado di produrre da sole emissioni di C02 come tutti gli altri paesi del mondo messi insieme. Le emissioni da dove arrivano? Il 75% arriverebbero proprio dalla produzione di uova, latte e carne.
È difficile interpretare l’uso dell’acqua e del terreno, il motivo? Da una parte non si tiene conto del tempo impiegato in cui il terreno viene utilizzato e nel frattempo non viene neanche considerata la redistribuzione naturale dell’acqua impiegata.
Gli elementi di cui bisogna tener conto
Gli studiosi hanno fissato, come riporta Focus, a 21, 7 il BMI medio, ma sono stati presi in considerazione anche quelli che contano l’indice di massa corporeo superiore, il risultato? Si è dato per scontato che fosse grasso in eccesso. In questo caso non si è tenuto conto neanche delle possibili variazioni di peso che si sono potute verificare nel tempo.
Altro aspetto riguarderebbe l’indice dello spreco metabolico di mangiare. Il calcolo, difatti, è proprio partito dalla disponibilità totale che si ha di cibo in ogni paese e in questo caso non si è tenuto conto di quelli che contribuiscono al sovrappeso e all’obesità e rientrano in un sottoinsieme di quelli disponibili.
Gli studi continueranno, gli esperti hanno espresso la necessità di identificare ancora di più quali siano i cibi che contribuirebbero a fornire questo parametro.
Però l’inizio ci mostra, grazie ai dati disponibili, come la sovralimentazione non sia solo pericolosa per la nostra salute, ma è capace di incidere negativamente sul nostro pianeta.