Attenzione alle cipolle ed a tutto quello che potrebbero comportare in certe situazioni. Si rischia di dovere fare i conti con delle conseguenze antipatiche
Le cipolle sono irrinunciabili in cucina. Il loro apporto è assolutamente prioritario nella preparazione di molte pietanze, dal momento che riescono a conferire un sapore speciale. La cosa vale per molti primi piatti, secondi ed anche contorni. Ma le cipolle fanno questo e molto altro. Si tratta infatti di un prodotto della terra che è dotato anche di molte importanti proprietà. In questa pianta bulbosa della famiglia Amaryllidacea possiamo trovare:
- vitamina C;
- carotenoidi;
- proteine e fibre in poche tracce;
- fruttosio;
- acqua;
Inoltre le cipolle sanno essere anche antialcaline ed antiossidanti. Sono ottimi disinfettanti e davvero non ne potremmo fare a meno. Anche se in alcuni casi dovremmo, perché infatti la loro assunzione potrebbe dare adito anche a delle situazioni impreviste e decisamente poco piacevoli.
Cipolle, quali sono le loro controindicazioni più note
Anzitutto potremmo non sapere di essere allergici alla cipolla, così come a tutti gli altri componenti della famiglia delle Liliaceae. Ovvero aglio, porro e molto altro. Ma un consumo anche non ingente potrebbe essere sufficiente per far sorgere del bruciore di stomaco. Una condizione che potrebbe interessare chi è delicato di stomaco. Ed ovviamente questo prodotto naturale ha anche un effetto urticante. Sbucciare una cipolla fa piangere, e la cosa è ben nota. Ciò avviene per via dell’effetto dei polifenoli che la stessa sprigiona, come meccanismo di difesa.
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E gli occhi bruciano. Altre complicazioni legate all’assunzione della cipolla riguardano l’alito pesante e colon irritabile. L’alitosi ha un effetto già nell’immediato dopo il consumo. E lavarsi i denti non basta. Di solito questa pesantezza nel respiro perdura per un giorno in media, ma può persistere anche per un po’ più di tempo. E per colpa degli idrati di carbonio dei quali la cipolla è ricca, si ha un ridotto assorbimento dell’acqua da parte del nostro organismo. Condizione che però aggrava il lavoro del colon.