Hanno una scadenza e non lo sai: guarda in cucina

Gli oggetti che hai in casa e che non sapevi avessero una data di scadenza: una volta scoperta la verità, potresti rimanere a corto di parole!

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Controlla nella dispensa: gli oggetti con una data di scadenza (Canva) – ecoo.it

Sei davvero convinto che molte delle cose che possiedi in casa non abbiano una data di scadenza? Nulla di più sbagliato. In realtà, quasi tutto quello che adoperiamo andrebbe rinnovato con cadenza regolare, e non ci riferiamo solamente agli alimenti che consumiamo per sostentarci.

Il problema che potrebbe porsi, in determinate situazioni, è che alcuni oggetti o utensili di cui ci serviamo ogni giorno, nel loro imballaggio, non presentino alcuna data di scadenza. Una simile circostanza, da un certo punto di vista, potrebbe illuderci del fatto che tali oggetti possano essere adoperati in eterno, senza badare ad eventuali lesioni, o peggio ancora ai segni di usura.

Quest’oggi, in modo particolare, vorremmo focalizzare l’attenzione su alcuni strumenti che possedete sicuramente all’interno della vostra casa, e che andrebbero adoperati con molte più accortezze rispetto a quelle che solitamente impieghiamo. Per quale motivo? Molto semplicemente, perché si tratta di oggetti che, contrariamente alle aspettative, presentano una data di scadenza “implicita”. Curiosi di capire a quali strumenti/utensili stiamo facendo riferimento?

Controlla in cucina: questi oggetti hanno una data di scadenza (anche se nessuno la conosce)

La maggior parte delle cose che adoperiamo ogni giorno è soggetta ad una data di scadenza. Sono davvero esigui, a tal proposito, gli alimenti che potrebbero rimanere nelle nostre dispense pressoché in eterno, senza correre il rischio di andare a male. Uno di questi è proprio il miele, il quale, nonostante sia dotato di un termine minimo di conservazione, è in realtà un prodotto che non subisce alcun tipo di degradazione. Se solo ci spostassimo in altre aree della dispensa, all’opposto, scopriremmo di quanti oggetti deteriorabili essa sia contenitrice.

tagliere come eliminare germi
Tagliere per alimenti: quando ti conviene buttarlo (Adobe Stock) – ecoo.it

Uno di questi è proprio il tagliere che sfruttiamo per affettare formaggi, salumi, verdure e tanti altri cibi. Sebbene la maggior parte di noi sia portata a credere che un simile strumento non abbia una data di scadenza, in realtà ci sono una serie di dettagli che dovremmo valutare nel momento in cui lo adoperiamo.

Ad esempio, qualora il nostro tagliere dovesse riempirsi di tagli e lesioni – ed emanare di conseguenza un odore sgradevole -, quello si rivelerà essere il momento più adatto per buttarlo. Il rischio, infatti, è che la superficie con cui continuiamo a manipolare gli alimenti pulluli ormai di germi e batteri.

Stesso discorso per quanto concerne stoviglie – dai piatti alle ciotole, dai bicchieri alle scodelle – che presentino graffi. Solitamente, quando quest’ultime non risultano completamente rotte, ma solo in parte scheggiate, è uso comune continuare ad adoperarle senza prestare attenzione al loro potenziale nocivo.

Oltre ad accumulare sporcizia in corrispondenza dei graffi, infatti, il rischio in cui incapperemmo è quello di ingerire inconsapevolmente frammenti di vetro o di ceramica. Di certo, non un toccasana per il nostro apparato digerente. Infine, c’è un ulteriore strumento (indispensabile in cucina) che faresti bene a sostituire con cadenza regolare. Vediamo più nel dettaglio di quale oggetto stiamo parlando.

Spugne per piatti, sapevi che hanno una data di scadenza? Come regolarsi nel loro utilizzo

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Spugnetta per piatti: dopo quanto è obbligatorio buttarla? (Adobe Stock) – ecoo.it

Dopo averti più volte attenzionato rispetto alla loro utilità in casa, nonché rispetto ai metodi geniali con cui riadoperarle in un’infinità di modi diversi, quest’oggi ti daremo una notizia che, molto probabilmente, non mancherà di allarmarti: anche le spugne per stoviglie sono soggette ad una data di scadenza. In realtà, più che di una data di scadenza, sarebbe più corretto parlare di buone norme in fatto di igiene.

Considerate, ad esempio, la frequenza con cui adoperate questo strumento, che entra quotidianamente a contatto con i residui di cibo delle vostre tavole. Essendo impregnate di acqua, le spugne possono essere considerate un vero e proprio concentrato di umidità. Sarebbe bene, dunque, prendere l’abitudine di cambiarle ogni 15 giorni, in maniera tale non correre il rischio che si sviluppino colonie di batteri.

La domanda che potresti porti, giunti a questo punto, è dove debbano essere smaltite le vecchie spugne ormai “scadute”. Il cassonetto dell’indifferenziato, come ti avevamo già illustrato in questo articolo, non potrà che essere la soluzione più adatta all’evenienza (trattandosi di oggetti composti da varie componenti plastiche).

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