Quest’oggi, venerdì 28 luglio 2023, cade il Plastic Overshoot Earth Day: perché si tratta di una ricorrenza terribile, e per quale motivo dovrebbe porci sull’attenti
Quest’oggi, venerdì 28 luglio, cade il Plastic Overshoot Earth Day: una data alla quale avremmo dovuto sperare di non arrivare mai, ma che, avendo a che fare con l’inquinamento generato dalla plastica, merita di essere sottoposta ad un’attenta analisi.
Nello specifico, si tratta di una ricorrenza che è stata fissata nello scorso anno da un movimento globale – noto, appunto, come “Plastic Overshoot Day” – per sensibilizzare in materia di smaltimento della plastica e di gestione dei rifiuti. Si tratta, nella fattispecie, della data in cui la Terra non sarà più in grado di controllare la quantità esorbitante di rifiuti in plastica che i vari Paesi del mondo producono.
Ragion per cui, il Plastic Overshoot Earth Day – che in Italia è fissato al 12 ottobre prossimo – serve proprio a ricordare agli abitanti del pianeta tutto quello che è in loro potere fare per ridurre il consumo e la produzione di tale materiale.
D’altro canto, sebbene ogni Stato contribuisca in proporzioni differenti ai ben 157 giorni di overshooting previsti solo nel 2023, è pur vero che la plastica è una problematica che vede coinvolti tutti. A prescindere dalla quantità che se ne produce e consuma annualmente, dunque, ciascuno è chiamato a fare la sua parte.
Che la plastica fosse una problematica di dimensioni ormai incontrollabili lo si era intuito parecchio tempo fa. D’altra parte, le immagini che ritraggono come questo materiale sia riuscito a raggiungere persino la cima del monte Everest, come pure le profondità della Fossa delle Marianne, avrebbero già dovuto allarmarci. Ma con la nascita del Plastic Overshoot Earth Day – ricorrenza che il movimento globale omonimo ha deciso di fissare a partire dal 2022 – non ci è più concesso ignorare quali siano le implicazioni, e soprattutto le conseguenze dannose, dell’abuso di plastica.
Quest’oggi, venerdì 28 luglio, è uno dei 157 giorni di overshooting fissati per il 2023, in cui “la quantità di plastica prodotta in tutto il mondo sorpasserà i meccanismi messi in campo per gestirla“. In buona sostanza, il problema dell’accumulo e dello smaltimento dei rifiuti in plastica è divenuto più grande persino dei Paesi stessi che contribuiscono alla sua produzione.
Il movimento “Plastic Overshoot Day”, nato proprio con lo scopo di sensibilizzare in materia, punta a fare in modo che tutte le Nazioni del pianeta si impegnino seriamente affinché la problematica dello smaltimento della plastica venga tenuta sotto controllo (e possibilmente risolta prima che il tutto assuma delle dimensioni ancora più spropositate). Per farlo, chiaramente, i membri di questo movimento non hanno tardato a ribadire quelli che dovrebbero essere dei corretti comportamenti da tenere per quanto concerne la plastica.
In primo luogo, occorre puntare ad una riduzione immediata della sua produzione, nonché ad un tipo di economia circolare che vada a sostituire quell’economia verticale in cui i prodotti, all’opposto, vengono creati e pensati proprio in un’ottica “usa e getta”. Non occorre neanche ricordare l’importanza di riadoperare il più possibile gli oggetti in plastica che possediamo, magari tramite soluzioni alternative e geniali che consentano di dar loro una nuova vita.
Tra le tante variabili che potrebbero concorrere ad una diminuzione dei rifiuti in plastica vi è indubbiamente la ricerca. Pensare a delle modalità alternative di gestione della plastica, magari prospettando persino la possibilità di smaltirla in poche settimane, è solamente una delle tante soluzioni al vaglio della comunità scientifica. Da non tralasciare, sempre nel medesimo campo, anche i primi, importantissimi tentativi di dar luogo a plastiche biodegradabili.
Esiste, infine, una lista a dir poco infinita di consigli attraverso cui ciascuno di noi potrebbe diminuire il consumo di plastica in casa, e che vi suggeriamo di consultare all’interno di questo articolo. Dall’acquisto dei saponi alla spina (per intenderci, quelli con il vuoto a rendere) alla possibilità di comperare cibi direttamente dai banchi dei supermercati, evitando quelli preconfezionati. Le alternative, come dimostratovi, sono tutte validissime ed assolutamente semplici da mettere in pratica.
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