In effetti non si tratta di una pratica che viene messa in atto perché non si ha la possibilità di utilizzare altre risorse alimentari, ma di una abitudine culinaria, che è vieta dalla legge. Le norme a questo proposito prescrivono una pena severa, anche la reclusione.
Si tratta quindi di un vero e proprio reato penale, che fa capo all’articolo 544 del codice penale, incentrato proprio sul maltrattamento e l’uccisione degli animali.
Nonostante ciò che è prescritto dalla legge, l’abitudine di mangiare i gatti continua ad essere diffusa soprattutto nel Centro Italia, in particolare in Veneto, nella zona di Vicenza e Verona, in Piemonte, in Emilia Romagna e in alcune provincie ad est della Lombardia. Una pratica riprovevole, che fa inorridire.
Il fatto che non se parli spesso non vuol dire che l’abitudine è stata abbandonata. Dove sta la sensibilità umana e il rispetto nei confronti degli animali?
Foto di ZazzaNM
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