Tra le tante malattie fungine che attaccano i vegetali lo oidio è un disturbo delle piante diffusissimo e difficile da debellare.
Vi è mai capitato di notare che le foglie o i frutti delle vostre piante cominciassero in parte a decolorarsi e in parte a imbiancarsi? Non si tratta di invecchiamento, come nel caso dei nostri capelli, bensì di un parassita fungino che prende il nome di oidio. L’oidio è infatti un disturbo delle piante molto diffuso, come la carenza di ferro, che prospera in condizioni di umidità e calore ben specifiche.
In particolare esso può attaccare molteplici tipi di piante che vivono a temperature comprese tra i 6° e i 30°, in habitat particolarmente umidi, come possono essere ad esempio le serre. L’oidio, chiamato anche nebbia, manna o mal bianco, è una malattia cosiddetta crittogama, cioè parassita, particolarmente diffuso nelle zone settentrionali e difficile da debellare. Sia con i trattamenti chimici che con quelli biologici, come può essere il ricorso a un concime organico.
Contro l’oidio prevenire è meglio che curare
Proprio a causa della sua resistenza ai trattamenti la soluzione migliore nel caso dello oidio è prevenire, piuttosto che curare. Ma in che modo si può provare a evitare l’insorgenza di questo fungo dannoso sulle nostre piante? Innanzitutto è bene arieggiare le piante per evitare il ristagno di eventuale umidità, in secondo luogo sarebbe opportuno coltivare i vegetali in zone ventilate e soleggiate, posizionandoli a una distanza consona uno dall’altro per favorire il passaggio dell’aria.
Un’altra soluzione può essere quella di ricorrere alla pacciamatura, cioè quella pratica con cui si sparge pacciame sul terriccio al fine di evitare eccessiva insolazione delle piante. Ma anche come forma di prevenzione dalle infezioni. Nel caso dell’oidio si può tener presente che le foglie di felce maschio hanno ottime proprietà antifungine.
Disturbo delle piante: i rimedi contro l’oidio
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E cosa fare quando la prevenzione non è abbastanza? Si può provare ad esempio a spargere sulle foglie una miscela di bicarbonato di sodio e aceto. Oppure a base di equiseto nel caso la prima non funzioni. Nel caso dell’oidio, inoltre, una soluzione può essere quella di attaccare il parassita con un fungo antagonista. Esso prende il nome di ampelomyces quisqualis, ottimo se usato in combinazione con l’olio minerale.