Buon compleanno alla parola ok, che il 23 marzo compie ben 180 anni! La storia del termine più diffuso al mondo è curiosa: eccola.
OK, okay o O.K.: tre modi diversi per scrivere la stessa parola, che è anche una delle più diffuse al mondo! La storia di questo termine è curiosa e sulla sua origine vi sono numerose teorie in diverse parti del mondo. La sua prima attestazione scritta ufficiale, però, ha una data e un luogo ben precisi. O.K. comparve per la prima volta in una pagina del Boston Morning Post il 23 marzo 1839.
In quell’occasione l’acronimo O.K. fu usato per trascrivere in modo volutamente scorretto l’espressione oll korrect, a sua volta apparsa nel Providence Journal qualche giorno prima. Il giornalista del Boston Morning Post Charles Gordon Greene decise dunque di sbeffeggiare i suoi colleghi del Providence riportando la dicitura sbagliata.
Le origini della parola ok nel mondo
In altre parti del mondo, però, l’attestazione della parola ok si fa risalire a periodi differenti. Secondo alcuni il termine è entrato nel linguaggio comune a partire dalla Seconda guerra mondiale, quando i militari perlustravano le zone di guerra e riportavano 0 killed (0k – nessun morto) in battaglia, con tanto di gesto della mano a indicare una o e una k con le dita. Di lì il senso di “tutto bene” ha cominciato a diffondersi. In Italia, in particolare, il termine ok è diventato popolare a partire dagli anni ’80.
Ma non finisce qui: sono moltissime le lingue nel mondo in cui espressioni dal suono simile a quello di ok corrispondono a significati altrettanto similari. Secondo i russi ok deriverebbe da Ochen Korosho, espressione usata dagli scaricatori di porto per indicare che il carico era stato consegnato senza problemi. In greco Ola Kalà significa tutto bene, alcuni ipotizzano invece un’origine dal latino hoc est.
Tutto bene, lingue diverse ma significato uguale
Anche nelle lingue dei nativi americani vi sono possibili attestazioni dell’origine del termine: per i Choctaw okeh significa tutto bene, per i sioux hoka hey starebbe a indicare “un buon giorno per morire“. Dalla lingua bantu viene uou-key che significa certamente sì. In antico provenzale oc significa sì, in gaelico och, aye corrisponde a oh sì. Qualunque sia la verità, questo termine si è diffuso nell’uso comune con un significato condiviso ed è oggi una delle parole più usate in tutto il mondo.