Molto si è discusso delle Olimpiadi degli animali in Cina. Le polemiche si sono susseguite da più parti, ma si è fatto veramente abbastanza? Anche se Shangai vuole configurarsi come un simbolo di sostenibilità all’insegna dell’innovazione, le situazioni innaturali in cui si vengono a trovare gli animali nel corso degli Animal Games smentiscono del tutto questo carattere green. È in scena la crudeltà, di cui ad essere vittime sono proprio gli stessi animali, portati completamente al di fuori degli habitat naturali e costretti a comportamenti forzati solo per dare spettacolo.
Andare contro la protezione degli animali dovrebbe essere un reato penale e, nonostante si stia facendo molto per rendere più salate le sanzioni dovute al maltrattamento degli animali, ci si ritrova, in varie parti del mondo, ad assistere ad atti di crudeltà in qualche modo legittimati ed ammessi. In questo caso si rischia di riproporre una questione scandalosa come quella degli animali usati vivi come portachiavi.
L’International Fund Animal Welfare, che si occupa del benessere degli animali, è intervenuto contro queste particolari olimpiadi cinesi, facendo notare come si tratta di un vero e proprio caso di violazione delle leggi cinesi, che prescrivono il divieto di ricorrere ad esibizioni di animali.
E l’opinione pubblica? C’è stata veramente attenzione sul problema? Se n’è parlato abbastanza, in modo da favorire una sensibilizzazione sull’argomento? Forse si sarebbe potuto e dovuto fare molto di più in questo senso. D’altronde polemizzare in un modo fine a se stesso non serve a molto in termini di tutela degli animali.
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