Dopo Legambiente, anche WWF e FAI-Fondo Ambiente Italiano, intervengono nel dibattito sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. Lo scopo delle associazioni è proteggere il paesaggio e denunciare le forti criticità attraverso un dossier inviato all’attenzione della Presidenza del Consiglio e del CONI. Le due associazioni condannano soprattutto la localizzazione del Villaggio Olimpico e del Villaggio Media, evidenziando lacune che non permettono di valutare gli interventi di adeguamento su parte degli impianti esistenti.
Non viene, quindi, messa in discussione la decisione di presentare la Capitale come possibile sede delle Olimpiadi 2020, ma WWF e FAI chiedono che i progetti di accoglienza vengano rivisti in favore di una maggiore sostenibilità ambientale. Le due associazioni, infatti, affermano che la candidatura “non può essere pretesto per un aumento dei pesi e dell’estensione urbana in aree di pregio ambientale, ma deve essere l’occasione per realizzare meglio le previsioni di piano regolatore, con servizi efficienti e collegamenti rapidi con il resto della città”.
Villaggio Olimpico e del Villaggio Media, previsti rispettivamente a Tor di Quinto e Saxa Rubra, andrebbero a stravolgere le aree di pertinenza fluviale del Tevere considerate come ambiti paesaggistici “naturali di continuità” e come “paesaggio naturale agrario”. Inoltre sono aree che risultano soggette ad esondazione dal Piano Stralcio n.5 del Tevere e incluse in ambiti di recupero e valorizzazione paesistica; la colata di cemento che su di esse si andrebbe a praticare oltre a devastare l’ambiente metterebbe in pericolo anche vite umane.
WWF e FAI chiedono pertanto di rivedere il progetto presentato. Esso infatti rischia di pregiudicare anche la candidatura di Roma dal momento che il CIO non potrà non osservare la problematicità delle zone considerate.
La posizione di Lagambiente
Le Olimpiadi di Roma del 2020 suscitano parecchi dubbi e perplessità all’interno di Legambiente. La nota associazione ambientalista infatti ha deciso di scrivere a Monti, nell’ambito della quale esprime le sue incertezze sulla sostenibilità ambientale del progetto. Legambiente dice che le Olimpiadi nella capitale rappresentano sicuramente una buona occasione per realizzare opere pubbliche e infrastrutture, tenendo conto anche della salvaguardia dell’ambiente. Tuttavia le incertezze ci sono e Legambiente non esita a manifestarle.
La lettera si conclude con un appello a Monti: “In conclusione sollecitiamo un Suo intervento per modificare queste scelte, pena un peso insostenibile per Roma e per il Paese”.
D’altronde sono molte le preoccupazioni legate al progetto per le Olimpiadi a Roma nel 2020. Soprattutto il dubbio resta sul fatto che si intendono realizzare nuovi complessi edilizi e occupare così delle aree del fiume Tevere, che si caratterizzano per il fatto di essere sottoposte a delicati equilibri ambientali.
Si parla anche della realizzazione di un parco fluviale, ma si dubita sul fatto che questo possa servire ad una vera riqualificazione del fiume.
Se veramente Roma fosse scelta come città per le Olimpiadi del 2020, ci sarebbero anche delle difficoltà, perché andrebbe migliorata e potenziata la rete del trasporto pubblico, con un dispendio di risorse finanziarie piuttosto ingente.
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