I Paesi membri dell’Unione Europea, in vista della Cop28, stanno lavorando ad un accordo che punta all’eliminazione graduale dell’uso dei combustibili fossili.
La lotta per cercare di ridurre l’inquinamento prosegue senza sosta. Tanti governi, Italia compresa, puntano alla transizione ecologica sostituendo i combustibili fossili alle fonti rinnovabili . Un obiettivo che si pone anche l’Onu e che potrebbe essere punto chiave della Cop 28 (Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), in programma durante il prossimo autunno. In vista della conferenza sembra che i Paesi membri dell’Unione Europea starebbero preparando un accordo in merito. Alcune nazioni si sarebbero, però, opposte.
Dal prossimo 30 novembre al 12 dicembre, si terrà a Dubai la Cop28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2023. Tra i temi più caldi di cui discuteranno i vari Paesi membri anche la graduale eliminazione dell’utilizzo dei combustibili fossili, come petrolio, gas naturale, e carbone.
Proprio sul punto, come riporta la redazione del quotidiano canadese The Globe and Mail, i 27 Paesi membri dell’Unione Europea starebbero lavorando per stilare un accordo per l’eliminazione delle fonti fossili da presentare proprio in occasione della Cop28. L’obiettivo è quello di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili in modo da contrastare il più possibile il cambiamento climatico che sta mettendo sempre più a rischio il Pianeta e la sua popolazione. Già in un rapporto, pubblicato nei mesi scorsi dall’Ipcc dell’Onu, il segretario generale, António Guterres, aveva spiegato che la “finestra di opportunità per garantire un futuro vivibile e sostenibile per tutti” si sta velocemente chiudendo.
In vari Paesi, non solo europei, si è provveduto in tal senso con la realizzazione di parchi eolici e fotovoltaici, già in funzione da tempo.
Tanti dei Paesi membri si augurano di arrivare ad una decisione finale già durante la conferenza in programma tra novembre e dicembre considerato che le emissioni di Co2 nell’aria derivanti dai combustibili fossili rappresentano la fonte principale di inquinamento atmosferico.
L’accordo, che potrebbe subire cambiamenti prima di giungere sul tavolo della Cop28, ha ricevuto il sostegno di 80 nazioni già durante il vertice sul clima dell’Onu dello scorso anno, anche se Paesi ricche di petrolio, come l’Arabia Saudita, si sono opposte. Altre, invece, hanno proposto di sviluppare tecnologie per ridurre le emissioni di Co2 senza eliminare definitivamente l’uso di combustibili fossili. Ora bisognerà, dunque, aspettare l’esito dei negoziati per capire quale scelta verrà presa.
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