I bambini sono i minori responsabili della crisi climatica, eppure ne subiranno le conseguenze maggiori. L’Onu chiede un impegno ai Paesi membri.
“I bambini di tutto il mondo hanno guidato la lotta contro il cambiamento climatico, chiedendo ai loro Governi e alle imprese di agire per proteggere il pianeta e il loro futuro. Con il suo Commento generale n. 26, il Comitato sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza non solo fa eco e amplifica le voci dei bambini, ma definisce anche chiaramente i diritti dei bambini in relazione all’ambiente che gli Stati parte dovrebbero rispettare, proteggere e realizzare… collettivamente e con urgenza!” Questa è la dichiarazione di Philip Jaffé, membro del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti dell’infanzia.
I cambiamenti climatici portano a prospettive future davvero poco auspicabili. Al di là delle parole, e dei vari tavoli di lavoro, i risultati sono altamente insufficienti a contenere un’avanzata inarrestabile del surriscaldamento terrestre. Già lo scorso anno è stata inserita la tutela dell’ambiente come uno dei diritti umani. Ora sono i bambini a far sentire la propria voce. Vogliono un ambiente sicuro e pulito in cui poter vivere e crescere, ed è responsabilità dei vari governi mondiali garantirglielo.
A sollevare nuovamente la questione sono state le Nazioni Unite. Il diritto ad un ambiente sano fa parte a tutti gli effetti dei diritti dell’infanzia, al pari delle cure e delle tutele giuridiche. Lo scorso anno un gruppo di giovani ha fatto causa allo Stato proprio per la condizione avversa in cui si trovano a vivere. Ora è il momento di agire, le parole devono lasciare lo spazio all’azione.
Ciò può sembrare retorico e pleonastico. Ma l’Onu ha richiesto un impegno concreto ai 196 stati che hanno sottoscritto la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. In caso contrario, potrebbero essere tenuti responsabili di mancata applicazione dei diritti e ricevere sanzioni gravi. Il commento numero 26 specifica quali debbano essere i campi di azione principali: l’organizzazione per porre fine definitivamente all’utilizzo del carbone, petrolio e gas naturale, sostituendo queste fonti di energia con le rinnovabili; la garanzia per i bambini di tutto il mondo di acqua potabile ed aria pulita; migliorare il settore agricolo ed ittico nella direzione di distribuzione di cibo sostenibile; la garanzia della biodiversità.
Questo documento chiede esplicitamente un impegno da espletare in tempi brevi. La sua importanza non è solo nel contenuto. Rappresenta un precedente legale che può essere fonte di ispirazione e legittimazione per eventuali cause successive. I diritti ambientali iniziano gradualmente ad essere accettati come diritti umani imprescindibili. Sta a noi controllare l’operato dei governi e garantire che questi diritti siano assicurati a tutti.
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