La Società italiana di Medicina ambientale (Sima) vede in quell’ora di luce come una chiave di risparmio sull’energia. Con l’ora legale tutto l’anno si risparmierebbero circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio
Poco più di un mese oramai. Dal 30 ottobre torneremo all’ora solare, ma secondo la Società italiana di Medicina ambientale (Sima) dovremmo avere l’ora legale tutto l’anno per contrastare il caro bollette. Questa misura, sulla base dei calcoli degli esperti, porterebbe infatti a un risparmio di circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio. C’è da dire, comunque, che questa è una tematica dibattuta da anni, ben prima della crisi energetica e, quindi, dell’impennata dei prezzi. Nel 2018 infatti il Parlamento europeo aveva invitato la Commissione a rivedere la direttiva proponendo di abolire il passaggio dall’ora solare a quella legale in tutta Europa e mantenere solo l’ora legale.
Si intraprese quindi una consultazione online per conoscere la volontà dei cittadini europei. Il risultato fu che più dell’80% si dichiarò contrario a questo passaggio. Altri Paesi, come la Francia invece, hanno scelto di passare a un unico orario senza effettuare più cambi. A novembre del 2019, il Governo Conte bis decise invece di mantenere il doppio orario, depositando la richiesta formale a Bruxelles. Da considerare, in ogni modo, che tenere le lancette sempre spostate di un’ora in avanti sarebbe utile più a Paesi con maggiori differenze di ore di luce stagionali, come quelli del Nord Europa, che per quelli del Mediterraneo.
La SIMA è ben allineata però sull’ abbandonare un passaggio che ritiene obsoleto e di ostacolo per famiglie e imprese al risparmio sulle bollette di luce e gas. Uno studio effettuato dal 2004 al 2021, ha evidenziato che il nostro Paese ha risparmiato sui consumi di energia elettrica circa 10,5 miliardi di kWh comportando, in termini economici, un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro. Il tutto grazie all’ora legale.
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Lo ribadisce con convinzione il presidente Sima Alessandro Miani che a margine di un evento spiega ad Adnkronos: “La politica discute di razionamenti del gas alle imprese e riduzione della durata dei riscaldamenti dal prossimo autunno, ma dimentica che già dal 2018 il Parlamento europeo ha approvato con l‘84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando di fatto liberi i vari Stati di scegliere se optare per l’ora solare o legale. Il passaggio permanente all’ora legale consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio“.
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In piena crisi energetica, mentre si valutano tutte le opzioni per sostenere famiglie e imprese, si chiede dunque a gran voce di valutare anche questa. Ed è proprio questo il punto. Al di là della validità o meno, in senso generale, della proposta, è l’aderenza al contesto e alla situazione attuale in ambito politico-energetico a renderla tanto utile quanto efficace. Vale la pena, quindi, approfondire il tutto e valutarlo in base al contesto.
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