Un video riemerso di recente da YouTube mostra un comportamento violento di un’orca nei confronti del suo addestratore e pone di nuovo un quesito cui non sembriamo voler trovare risposta: quando smetteremo di avere gli animali chiusi nelle gabbie e negli acquari?
Uno degli spettacoli della natura per cui la gente continua a pagare si verifica con regolarità all’interno di un parco che, con diverse emanazioni, si trova in vari parti del mondo: il famoso parco SeaWorld. Un gigantesco acquario con vasche in cui sono tenuti anche delfini e orche. Delfini e orche che sono diventati negli anni protagonisti involontari di veri e propri show in cui gli animali, seguendo le indicazioni dei loro addestratori come bravi animali da circo, saltano fuori dall’acqua e si mettono in posa.
Ma, per quanto il benessere animale possa essere garantito in luoghi come SeaWorld, si tratta sempre di pozzanghere in cui vengono costretti a vivere giganti del mare che in libertà vivono nell’equivalente di centinaia e centinaia di campi da calcio. Quanto è, quindi, strano che in alcuni casi gli animali decidano che è arrivato il momento di calcare un po’ la mano e giocare a chi respira di più sott’acqua?
Nel 2014 durante il processo SeaWorld v US Secretary of Labor Hilda Solis fu reso noto un video che risaliva al novembre del 2006 e aveva come protagonisti un’orca del SeaWorld di San Diego e l’addestratore Kenneth Peters. Il video racconta con immagini eloquenti l’incidente avvenuto quando l’orca Kataska improvvisamente ha afferrato il suo addestratore per un piede e lo ha tirato giù sul fondo della piscina per oltre un minuto. Da quell’incidente Peters se l’è cavata solo con un piede rotto e con il morso nella zona in cui era stato attaccato. Ma l’incidente diventato più famoso in assoluto è quello che ha riguardato nel 2010 un’altra addestratrice uccisa da un’orca presente invece nel SeaWorld di Orlando.
Questi incidenti non sono insoliti come si potrebbe pensare come anche quest’altro video, risalente al 2014, dimostra. Il clamore suscitato dalla morte della addestratrice e insieme il lavoro degli attivisti per i diritti degli animali hanno portato a un lento cambiamento nel modo in cui questi luoghi trattano i loro animali ma nonostante SeaWorld, in qualità di società, abbia annunciato di aver terminato il programma di riproduzione in cattività delle orche, questi animali continuano ad essere presenti anche se non sono più oggetto degli spettacoli come prima.
Mentre SeaWorld ha ufficialmente messo al bando gli spettacoli in cui gli addestratori usano i delfini come tavole da surf e ha deciso di non avere più orche nelle sue vasche smettendo con il programma di riproduzione di questi animali c’è un altro acquario, il Seaquarium di Miami che ha annunciato invece la volontà di riportare Lolita, un’orca che si è in realtà esibita fino all’anno scorso, in mare aperto nel Pacifico Nord Occidentale da cui era stata portata via 50 anni fa. Si tratta ovviamente di un esperimento molto delicato ma è di certo un passo avanti nella direzione giusta per questi animali che non sarebbero mai dovuti entrare negli acquari.
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…
E' scattato l'allarme nei confronti delle spezie più gettonate nella preparazione di dolci e piatti…
Anche se il Natale si propone come una festa attraente soprattutto per i più piccoli,…