Colpisce l’aumento degli attacchi di orche nei confronti di barche di tutti i tipi. Ci sono due possibili spiegazioni, con il fenomeno che riguarda una zona ben specifica.
Attacchi di orche, c’è un allarme che arriva da diversi Paesi in merito ad un cambiamento preoccupante in quello che è il comportamento di questi animali marini. Si tratta di una specie del tutto innocua per l’uomo, dal momento che gli unici precedenti noti di attacchi di orche nei confronti degli umani sono avvenuti in condizioni di cattività e con questi cetacei che erano sottoposti a situazioni ambientali, fisiche ed emotive tali da accentuarne l’aggressività. Non inganni l’epiteto “orca assassina” che abbiamo avuto modo di sentire altre volte.
Le orche colpiscono soprattutto per il loro caratteristico aspetto, costituito da una perfetta unione del nero e del bianco, con la prima connotazione cromatica a designare la parte superiore del corpo e la seconda a dipingere invece il ventre e parti circoscritte dei fianchi e della zona prossima a dove sono posti gli occhi. Diverse associazioni ambientaliste però riferiscono di un aumento dei casi di attacchi di orche, perpetrati nei confronti di pescherecci e di altre imbarcazioni di dimensioni contenute.
Attacchi di orche, le due spiegazioni avanzate dagli esperti
Per un trend che tra l’altro non sembra essere sorto ora ma già da qualche anno. Sostanzialmente è dal 2020 che si registra una strana inversione di tendenza, con ben 200 situazioni di ostilità documentate da parte delle orche. Ed in tanti casi i danni che i cetacei hanno arrecato a barche di tutti i tipi sono stati anche pesanti. C’è pure un affondamento di una barca a vela accaduto presso Sines, in Portogallo, per colpa di questa situazione. Per spiegare questo comportamento, alcuni biologi marini hanno provato a spiegare la cosa parlando di una sorta di passatempo.
Leggi anche: Cosa rischia per legge chi abbandona un cane
Leggi anche: Cosa può accadere se un gatto mangia solo cibo umano
Le orche si divertono ad agire così, mosse assolutamente non dall’istinto predatorio quanto più probabilmente dalla noia. Questi grossi abitanti del mare insomma avrebbero trovato un gioco – divertente soltanto per loro – da praticare quando l’occasione lo permette. Ma altri esperti ritengono che questo comportamento sembra mettere in evidenza un atteggiamento di autodifesa, forse a fronte di un precedente incontro ravvicinato poco favorevole per le orche avvenuto in precedenza. Questo spiegherebbe anche il perché di questi assalti alle imbarcazioni circoscritte essenzialmente alle sole acque di una precisa area del versante atlantico del Portogallo e della Spagna.