Le orchidee sono piante esotiche di incredibile fascino. Recentemente hanno incontrato grande fortuna nel nostro continente. Ma come curarle?
Le Orchidee non sono originarie dell’Europa. Asia, America centrale e del sud sono le zone di origine di queste splendide specie vegetali che tuttavia hanno velocemente imparato ad adattarsi ai climi dei nostri appartamenti. Essendo piante tropicali le orchidee non potrebbero di certo resistere ai freddi inverni di certe regioni d’Italia, più o meno temperati. Ma come curare queste piante particolari?
Le orchidee hanno una costituzione fisiologica peculiare. Abituate a crescere in mezzo a rocce o addirittura sulla corteccia o fra i rami di alberi pre-esistenti, queste piante seguono un andamento di crescita “disordinato” testimoniato soprattutto dalle loro radici. L’impianto radicale dell’orchidea è forse la parte più interessante e rilevante da prendere in considerazione quando si tratta di cura e necessità della pianta.
L’impianto radicale dell’orchidea è fatto apposta per rintracciare nell’aria e nell’atmosfera circostante la pianta molecole d’acqua. come tutte le piante tropicali, per noi così esotiche, la sua particolare fisionomia è progettata appunto per la ricerca d’acqua non esclusivamente sotto la terra, che anzi, l’orchidea disdegna.
Le radici di questa pianta seguiranno dunque un andamento disordinato e spesso ascendente. Il loro stato di salute sarà testimoniato dal colore che presenteranno: se di un verde vivo, la tua orchidea sarà ben idratata, se di un giallo paglierino, avrà bisogno di un intervento repentino. Il metodo dell’immersione è il metodo migliore per rifornire le radici dell’orchidea del nutrimento necessario.
Prendi la tua orchidea, che dovrai aver primariamente posizionato in un vaso trasparente assieme a tutte le componenti necessarie alla costruzione del terriccio ideale, e posizionala in una bacinella con dell’acqua tiepida. Andrà bene anche un lavandino riempito a metà. Immergi l’orchidea assieme al vaso e lasciala lì per 5 minuti. Estraila e riposizionala al posto d’origine.
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