Le orchidee sono piante esotiche apprezzate in particolare per la loro bellezza. Oggi ti spieghiamo come coltivarle senza commettere errori.
La specie più diffusa di orchidea in Europa, dove è arrivata per importazione, è la Phalaenopsis, così denominata per via della forma dei fiori che produce, simili, per l’appunto, alle ali di una falena. Le orchidee sono particolarmente impiegate per il loro potenziale decorativo e quindi vengono coltivate principalmente come piante d’appartamento, tenute pertanto in casa. Non tutti sanno tuttavia coltivare al meglio le proprie orchidee.
La difficoltà maggiore, oggetto comune di lamentela, riguarda la coltivazione di queste piante, spesso etichettata come difficile se non impossibile. In realtà coltivare un’orchidea è piuttosto semplice, basta seguire le giuste istruzioni ed evitare degli errori di cui ti parleremo in questo articolo. Non serve che tu abbia il pollice verde, le orchidee non hanno bisogno di tante cure, saranno sufficienti un buon terreno e tanta luce.
Le orchidee sono piante tropicali abituate a crescere all’interno di insenature rocciose o tronchi di altri alberi. Le loro radici sono infatti aeree, abituate cioè a estrapolare l’acqua dall’aria circostante, e presentano un andamento “scompigliato”, orientato secondo diverse direzioni. Questa pianta necessita di molta luce, non diretta però, poiché il sole forte potrebbe bruciarne le foglie, andrà posizionata dietro il vetro di una finestra bene illuminata.
Posiziona il vaso con la tua phalaenopsis in un luogo arieggiato a contatto con la luce filtrata del sole. Altro elemento importante è rappresentato dall’annaffiatura. Le orchidee non andranno annaffiate come molte altre specie di piante dall’alto, bensì per “immersione“. Cosa significa? Le radici dell’orchidea situate in fondo al vasetto trasparente che solitamente le raccoglie potranno prendere l’acqua dal recipiente in cui il vasetto è immerso che verrà da noi riempito d’acqua.
All’inizio dell’articolo si faceva riferimento alle radici cosiddette “aeree” della pianta. Come fanno queste ultime ad appropriarsi dell’acqua dispersa nell’aria? C’è da dire che queste radici sono naturalmente predisposte a catturare le molecole d’umidità disperse nell’ambiente. Per facilitare il compito a queste radici dall’aspetto scomposto puoi far cosa gradita all’orchidea nebulizzando dell’acqua tutt’attorno al corpo della pianta.
Quanto al terriccio è necessario ricordare che in natura l’orchidea cresce in luoghi poco stabili come tronchi vuoti di albero o rocce alle quali si aggrappa con l’aiuto delle radici. Per riprodurre questo stato di cose il più fedelmente possibile dovrai comporre il “terreno” dell’orchidea con pezzi di corteccia e fibra di cocco.
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