Da quando la raccolta differenziata è diventata obbligatoria, in Italia si assiste ogni giorno al totobidone. Ovvero domande del tipo: “dove butto il rossetto?“
“Se siete tristi, se avete un problema sentimentale, truccatevi, mettete il rossetto rosso alle labbra e attaccate!” A dire questa frase Coco Chanel. Il rossetto infatti è da sempre un simbolo delle donne e del femminismo. Un segno di appartenenza e anche di ribellione che ha segnato la storia dell’essere e di quello che viene erroneamente ancora definito il sesso debole.
Basta solo pensare che il rossetto risale al 3.500 a.C. e di come abbia accompagnato veramente le donne nella vita quotidiana e nelle tante battaglie che hanno affrontato nel corso dei secoli. Certamente il rossetto odierno è molto diverso da quello di Cleopatra, ottenuto da un miscuglio di insetti schiacciati con cere e oli. Ma a molte persone non è chiaro, ancora, dove deve essere buttato il rossetto terminato. Sicuramente nel cestino: ma quale dei tanti?
Dove buttare il rossetto
Per capire in quale cestino bisogna buttare il rossetto è bene analizzare e capire come questo sia formato. Si tratta di un gel ceroso formato da cere gelificate con, grassi e resine colorato da pigmenti. Questo quando è allo stato liquido viene versato in stampi dove si raffredda e prende la forma stabilita. A determinare il colore è, naturalmente, il colorante. Questo può essere composto da pigmenti minerali o di sintesi.
Come si evince sono tantissimi gli elementi contenuti in un singolo rossetto. Senza poi dimenticare la plastica del contenitore. Purtroppo però questo, come quasi tutti gli altri cosmetici, sono destinati ad un unico e solo bidone della spazzatura. Quello dell’indifferenziata.
Il loro packaging, infatti, per la maggior parte delle volte è composto da materiali non riciclabili e, salvo indicazioni sulla confezione, questi devono finire nel sacco dell’indifferenziata. La speranza è che anche le case cosmetiche inizino a utilizzare materiali riciclabili per i loro prodotti e rossetti così da evitare che anche il consumo di questi possa essere bilanciato facilmente con il riciclaggio.