La lega antivivisezione degli animali si schiera sulla vicenda dell’orsa JJ4, chiedendo la sospensione dell’ordinanza di abbattimento
Nonostante l’opinione pubblica sia inferocita dalla triste vicenda che per la prima volta in Italia ha portato al decesso di una persona per ‘mano’ di un orso, la Lav, lega antivivisezione, chiede a gran voce che l’animale non sia abbattuto. E propone un’alternativa, si offre di ospitare JJ4 e di rimuoverla dal territorio che la vuole morta. Questo appello è destinato direttamente alla presidenza della Regione Trentino, che ha già firmato la condanna a morte dell’orsa. La Lav sta lavorando per il benessere degli orsi. E l’accogliemento di JJ4 è solo uno degli step.
Le popolazioni di orsi sono sempre più minacciate dalla presenza umana, che ne può arbitrariamente decidere l’abbattimento. È vero che gli esemplari si avvicinano sempre più alle città, ma lo fanno perché vengono lasciati rifiuti incustoditi. Già da una miglior gestione della spazzatura si può aiutare la popolazione degli orsi a non entrare in contatto con l’essere umano.
L’autopsia sul corpo del 26enne Andrea Papi ha confermato che è morto in seguito all’aggressione di un orso. E grazie alle analisi del DNA, che sono state protocollate ed i risultati diffusi con una rapidità impressionante, si è riusciti a risalire all’orsa JJ4. L’esemplare già nel 2020 aveva rischiato di essere abbattuto. Era ritenuto responsabile dell’aggressione nei confronti di due cacciatori, che le avevano messo paura mentre era con i suoi cuccioli. Le associazioni ambientaliste sono riuscite a fermare l’ordinanza di abbattimento. Tuttavia questa volta è più difficile. La tragica morte di Andrea Papi chiede giustizia da parte dell’opinione pubblica. E giustizia nei confronti di chi? Dell’orsa? O della gestione delle specie e delle aree boschive?
Fatto sta che l’orsa JJ4 è stata condannata a morte. E la LAV vuole salvarla, offrendole rifugio in una delle sue strutture. La proposta ufficiale è già arrivata alla provincia autonoma di Trento. E non può essere ignorata. Gli attivisti spiegano: “L’Ordinanza del Presidente Fugatti che ne dispone l’uccisione è quindi inutile ed eseguirla comunque, essendoci un’alternativa concreta che la Provincia ha il dovere di vagliare, può integrare il reato di uccisione di animale “non necessitata”.
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