“Anime in pena” che si aggirano nello spazio a loro dedicato all’interno dello zoo, gli orsi polari stanno soffrendo il caldo: una petizione per salvarli
Questa estate è la stagione più calda degli ultimi tempi. Le temperature non danno tregua e si cerca di trovare un po’ di fresco ovunque sia possibile. Che sia un ventilatore o condizionatore, o uno studio attento su quanto e quando aprire le finestre in casa per permettere a quel filo di aria di passare, non importa, qualsiasi cosa pur di tentare di non soccombere. A tratti insopportabile chiunque, anche chi lo ama particolarmente, si lamenta del caldo attendendo con ansia che anche se di poco i gradi possano iniziare a scendere, non patendo più così tanto la stagione.
Se l’essere umano ne è “distrutto”, non serve molta immaginazione per poter anche solo lontanamene capire quanto possano star male anche gli animali. Non ci vuole una scienza o conoscenze eccelse per poter comprendere un concetto base: fa caldo e anche loro lo sentono. Non sono indistruttibili e soffrono ancor di più se sono specie abituate a tutt’altro tipo di temperature. L’essere umano tra i tanti difetti ne ha uno al quale non riesce proprio a mettere la parola fine, perseverare su determinate situazioni (anche se possono nuocere ad altri) solo per soddisfare la propria sete di curiosità, come ad esempio vedere un animale che normalmente non potrebbe osservare chiuso in uno zoo.
“Anime in pena, non c’è altro modo per definire la sofferenza di questi orsi polari rinchiusi in uno zoo della Puglia” queste le parole usate nella petizione su Change.org per poter liberare e reinserire in natura gli orsi ospiti nello zoo di Fasano, “mentre le temperature superano i quaranta gradi, loro si aggirano disperati in cerca di refrigerio, rinchiusi da anni in uno zoo italiano. Eppure il nome “orso polare” dovrebbe dire di per sé qualcosa“.
Gli orsi polari riescono ad adattarsi alla perfezione alle rigide temperature del clima artico. Queste possono scendere fino ai -50°C e gli orsi non ne risentono, ma quando le temperature iniziano ad avvicinarsi ai 10°C gli animali sono a “disagio”. Facile intuire come per loro i 40°C che infuocano l’Italia siano solo che un inferno. Il problema non è solo inerente a quest’estate ma più generico. Come si può pensare di portare in un clima ad esempio come quello italiano, un animale che di certo non si sentirà mai a casa? Perché rinchiuderlo in una piccola zona cementata, pitturata di azzurro per fargli vagamente ricordare la precedente dimora e con vicino una piscina rinfrescata? Nulla si potrà fare e quel posto non sarà mai il Polo Nord.
Non è la prima volta che la situazione degli orsi polari allo zoo di Fasano viene denunciata, ma ancora ad oggi non sembra aver smosso nulla. Così il Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente, META, sul sito Change.org ha lanciato una petizione, dove poi si sono unite altre associazioni italiane, per richiedere al Governo stesso e alla Regione Puglia di rimettere questi animali in libertà, studiando per loro il miglior modo per essere reinseriti in natura. Ad oggi le firme hanno quasi raggiunto l’obiettivo delle 50.000 e la speranza comune è che gli orsi polari ospiti nello zoo non debbano più patire le temperature che per loro non rappresentano nulla di accettabile, ma quello che si avvicina molto ad un maltrattamento.
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